Morte e resurrezione: la dinamica del «saper perdere» per lo sviluppo integrale della persona
Se per ogni organismo vivente la crescita comporta un passaggio indispensabile ma in qualche modo doloroso da posizioni già acquisite e note a uno stadio più evoluto ma ignoto, l’essere umano ha la possibilità o istintiva o cosciente di rifiutare il nuovo per adagiarsi nella posizione conosciuta e bloccare così la propria maturazione psichica. Nell’articolo si parte dall’esperienza di un modello psicologico – l’uomo Gesù – riconosciuto praticamente da tutti gli psicologi come colui che ha raggiunto la più alta perfezione umana per aver percorso esemplarmente tutte le tappe dello sviluppo psichico fino alla piena autonomia, trasformando in amore per gli uomini anche le sofferenze più ingiuste e dando un significato creativo anche ai momenti della vita che sembrano segnati da pura negatività.
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