Moretti fa 60
E così anche il Nanni nazionale ha tagliato il traguardo dei sessanta. Ha certo festeggiato i quaranta e i cinquanta, perché Moretti ama molto gli anniversari, anche i suoi. Personaggio originale nel panorama cinematografico italico, il Nanni è uomo tenace, determinato, perfezionista: ne sanno qualcosa gli attori che lavorano con lui, l’ho visto io stesso mentre girava un “esterno” vicino alla sede antica di Città Nuova in viale Carso a Roma…
Ha fiuto e sa cogliere il tempo giusto in anticipo su altri autori. Non per nulla ha sbaragliato tanti con l’abdicazione di un papa in Habemus papam, che poi è accaduta per davvero. Ora, mentre sta preparando il prossimo film dal titolo Margherita, Moretti forse ripensa un po’ alla sua carriera. A film come Io sono un autarchico, Ecce Bombo, Palombella rossa, La messa è finita, Caro Diario, La stanza del figlio – Palma d’oro a Cannes nel 2001 –, Il Caimano – un Berlusconi ossessionato dalla condanna (un’altra profezia?) -…
Moretti è stato anche attore, e qui personalmente non lo trovo così originale come quando fa il regista: si avverte infatti un eccesso di autoreferenzialità. Ma poi il nostro Nanni ha seminato molto, ha costruito una rete di pubblico scelto e interessato al cinema d’autore, la sala del Nuovo Sacher a Roma, diventata casa di produzione e di distribuzione anche di film indipendenti. E così via.
E’ molto amato in Francia, e lo si capisce: è lucido, razionale, anche quando descrive i sentimenti – come ne La stanza del figlio –, “sentimentalmente” parrebbe un po’ frenato, ma la sua intelligenza è fatta in questo modo. Continua ad esplorare, a incoraggiare nuovi talenti – l’attrice Jasmine Trinca gli deve molto, ad esempio –, ed ha aperto la strada, non dimentichiamolo, a registi come Garrone e Sorrentino.
Autore “politico”, nel senso di molto interessato alla vita della polis – più che partitico, anche se certo di sinistra –, Moretti, con la sua voce nasale, è un tipo vicino e distante, timido e sicuro, uno che ha forse paura di lasciare andare troppo il cuore. Chissà, forse non gli farebbe male seguirlo, senza ironizzarci troppo. Magari nasce una linea nuova… Auguri, Nanni.