Mondiali: il “film” del 17 giugno
Costa Rica-Serbia 0-1: decide una magistrale punizione di Kolarov
Una partita combattuta e sempre in bilico viene decisa dalla maggiore tecnica di uno dei protagonisti più attesi: tocca ad Alexandar Kolarov incanalare l’incontro da parte serba con una impeccabile punizione al 56’, su cui anche un portiere di caratura mondiale come il madridista Keylor Navas può nulla. Costa Rica pericolosa già dalle prima battute: Prima Ruiz disegna una gran palla per Urena che calcia sul portiere in uscita, poi Gonzalez ha un’ottima chance di testa, sprecata però malamente. Disattenta, almeno all’inizio, la Serbia, che si assesta e inizia a macinare gioco, nonostante la Costa Rica per tutto il primo tempo si faccia preferire per voglia e intensità. Soffre in particolar modo Ivanovic, dirimpettaio di un Venegas indiavolato sulla fascia sinistra costaricense. Gli uomini di Krstajic prendono gradualmente campo e fiducia e la migliore occasione arriva alla fine della prima frazione, quando proprio Milinkovic (autore di un buon match), si coordina per una gran rovesciata in area di rigore, sventata da Navas a gioco già fermo (in realtà, non c’era posizione irregolare del giocatore della Lazio). Nella ripresa lo spartiacque è rappresentato dalla classe immensa di Kolarov: il terzino della Roma, da destra, scocca un mancino a giro che sorvola il terzo uomo della barriera avversaria, spegnendosi nell’angolino alla sinistra di un Navas incolpevole. Matic e compagni avrebbero anche la possibilità di raddoppiare, ma pagano il non avere un centravanti all’altezza, dato che Mitrovic sciupa due grandi assist di Milinkovic-Savic.
Capolavoro Messico: Germania sconfitta 0-1
Un capolavoro di tecnica e tattica, una resistenza tenace e un pizzico di buona sorte. Questi gli elementi centrali della grande partita del Messico, che supera per 1-0 la Germania campione del mondo in carica e si proietta in testa alla classifica del gruppo F dei mondiali di calcio 2018: un altro colpo di scena, registrato questa volta alla Luzhniki Arena di Mosca. Avvio a dir poco esaltante, con ritmi sono forsennati ed elevatissimo tasso tecnico mostrato da entrambe le formazioni. Botta e risposta continui e pressoché costante per i primi venti minuti di gioco, mentre la gara diventa più tattica nella seconda parte del primo tempo: a stupire l’incredibile capacità di ripartenza della “nazionale tricolor” e la regia magistrale ad opera di Carlos Vela. Il vantaggio messicano al 35° di gioco: l’errore in fase di impostazione di Mats Hummels concede il contropiede a Hernandez, abilissimo a lanciare l’assist per Lozano che rientra sul destro e trafigge Neuer da pochi metri. Non abituati a dover recuperare il risultato, i campioni del mondo in carica ripartono nella seconda frazione di gioco molto aggressivi e iniziano a mettere alle corde gli avversari, meno precisi del primo tempo ma comunque pericolosi in contropiede, con i tedeschi sempre più in controllo e a trazione ultra-offensiva nel finale, ulteriormente esposta ai contrattacchi latinoamericani, pur poco lucidi e precisi nel finale ma in grado di reggere in modo tanto costante quanto sorprendente fino al triplice fischio. Cliccando qui, il “film” completo della gara.
Esordio deludente per il Brasile: con la Svizzera è solo 1-1
Presentatosi tra le favorite assolute per la vittoria finale, il Brasile non va oltre il pareggio contro la Svizzera: nonostante fosse notevole l’attesa di vedere Neymar, Marcelo, Willian e compagni contro un avversario di caratura certamente inferiore sulla carta alla vigilia, gli elvetici si rivelano squadra coriacea e tutt’altro che improvvisata in virtù dell’esperienza internazionale dei suoi attori. Eppure l’incontro sembrava incanalato sulla via verdeoro, dopo continui fraseggi e pregevoli accelerazioni, già al 19′, quando Coutinho controllava al limite dell’area per poi esplodere un meraviglioso destro a giro che baciava il palo prima di sancire l’1-0 dei suoi. Dopo il capolavoro dell’ex trequartista dell’Inter, alcuni pregevoli guizzi di Neymar e qualche timido sprazzo di Willian non incidono significativamente su una Svizzera che are accusare il colpo ma tenta di riprendere il pallino del gioco chiudendo in attacco, anche se la reazione non va si concretizza al di là di un tiro di Zuber dall’interno dell’area di rigore al 39°, su servizio di Dzemaili, che si infrange su Thiago Silva. Al rientro dagli spogliatoi i ragazzi Petkovic appaiono più determinati a recuperare lo svantaggio, riuscendoci già dopo appena quattro minuti grazie all’incornata su calcio d’angolo di Zuber, che sovrasta Miranda di testa battendo Alisson. Il Brasile non può ovviamente accettare sommessamente, gettandosi all’attacco più con speranza che con particolare efficacia, ma anche rischiando qualcosa in contropiede. E’ soprattutto Neymar a provare ad indicare ai compagni la via per spostare gli equilibri: vanno alla conclusione lo stesso fuoriclasse del Paris Saint Germain, ancora Coutinho, ma anche Willian e il subentrato Firmino, da molteplici posizioni e distanze, senza però impensierire più di tanto l’attento Sommer, che tuttavia rischia sopratutto nel finale, prima quando deve prodigarsi sulla girata di testa di Firmino sull’ennesima palla invitante di Neymar, poi quando Miranda fa la barba al palo concludendo da una dozzina di metri. Cliccando qui, la cronaca completa