Mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo

Il Consiglio della federazione internazionale di sci ha assegnato, all'unanimità dei voti, l'organizzazione del Mondiale 2021 alla località italiana. E c'è chi spera sia solo l'inizio, guardando alle Olimpiadi del 2024 a Roma
Cortina d'Ampezzo ospiterà i Mondiali di sci alpino nel 2021

L’Italia esulta, non solo per lo scoppiettante esordio contro il Belgio agli Europei di calcio francesi. Cortina d'Ampezzo, al suo quinto tentativo è riuscita a vedersi assegnare il Mondiale di sci alpino del febbraio 2021. Il Consiglio della Fis, Federazione internazionale sci, riunito a Cancun, ha assegnato alla località italiana l’organizzazione della rassegna, in virtù del progetto predisposto dalla Fondazione Cortina 2021 e dalla Federazione italiana sport invernali, con l'unanimità dei voti (17 su 17, per alzata di mano).

 

«Cortina ha raggiunto un obiettivo straordinario – ha affermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò – costruito con tenacia, capacità e passione. I Mondiali di sci rappresentano uno spot di rara efficacia per promuovere l’eccellenza del nostro Paese e per certificare la credibilità e il ruolo preminente rivestito dallo sport italiano a livello internazionale». «Questa assegnazione – ha aggiunto – premia l'eccellente lavoro di squadra svolto da Coni, Fisi, governo e comune, grazie a una sinergia proficua che rappresenta lo schema vincente da seguire per coronare un altro sogno fantastico, chiamato Roma 2024».

 

La “perla delle Dolomiti” tornerà così a investire su piste e infrastrutture dalla storia significativa: il 26 gennaio 1956 si aprivano qui i VII Giochi invernali, teatro di piste percorse a -23 gradi e create da 700 alpini che avevano portato la neve a spalla. Quel 26 gennaio 1956, giorno tanto atteso in cui presero avvio i VII Giochi olimpici invernali, l’Italia rincorreva il tempo che poi l’avrebbe proiettata verso il boom economico e la Rai aveva iniziato a trasmettere appena due anni prima.

 

Come dimenticare la leggenda del grande campione austriaco Toni Sailer nata in quell’occasione: giunse tardi alla partenza perché si era riaddormentato in albergo, dove lo andarono a svegliare. Aveva pure dimenticato il suo pettorale ma il giudice gli concesse di gareggiare con un numero incredibile e casuale, il 135, con cui Sailer vinse l’oro prima di ritirarsi dall’agonismo a soli 22 anni ed essere stato il primo atleta della storia dello sci alpino a vincere tutte le medaglie olimpiche.

 

E come dimenticare le comparse da passerella di quell’Italia dello spettacolo: da Silvio Gigli, conduttore di Botta e risposta, a Sophia Loren, dal Quartetto Cetra al Principe di Monaco.

 

Tra le istituzioni, si presentarono il presidente del Consiglio Antonio Segni, il sindaco di Roma Salvatore Rebecchini e quello di Cortina Mario Rimoldi. Era un’altra Italia, nel bene e nel male, ma nel futuro prossimo questi Mondiali saranno una formidabile occasione per il rinnovamento di impianti, piste, strutture e servizi.

 

Non solo Cortina

Chissà che l’assegnazione del Mondiale a Cortina non sia il preludio al sogno di rivivere anche a casa nostra il grande teatro delle Olimpiadi 2024, ossia 64 anni dopo Roma 1960. Dal 4 luglio prossimo, inoltre, il torneo pre-olimpico di basket vedrà Torino ospitare 6 delle 18 nazionali ancora alla ricerca degli ultimi tre posti per i Giochi di Rio de Janeiro, tra cui i nostri azzurri guidati da Ettore Messina. Sempre nel capoluogo piemontese, nel 2018 si disputerà la fase finale dei Mondiali di volley maschile che vedrà protagonista la selezione di Gianlorenzo Blengini. Ma in attesa di capire se le Olimpiadi saranno ospitate dalla nostra capitale, già nel 2022 Roma sarà il palcoscenico della Ryder Cup, storica competizione di golf tra Europa e Stati Uniti: un’assegnazione senza precedenti che porterà l’Italia al centro del golf mondiale a due anni dalla possibile Olimpiade. Chissà anche se, per il 2023, l'Italia non riuscirà ad ospitare un altro grande evento: il Mondiale di rugby. La spietata concorrenza è di Francia, Irlanda, Stati Uniti e Sudafrica, ma perché non provarci?

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