Mondiali di atletica: l’Italia dà spettacolo a Glasgow

Ai Mondiali indoor di atletica in programma nel primo weekend di marzo a Glasgow, l’Italia dà spettacolo con un bottino di ben quattro medaglie.
Medaglia d'argento a Lorenzo Ndele Simonelli durante i World Athletics Indoor Championships a Glasgow, Regno Unito. (Foto EPA/ADAM VAUGHAN)
Medaglia d'argento a Lorenzo Ndele Simonelli durante i World Athletics Indoor Championships a Glasgow, Regno Unito. (Foto EPA/ADAM VAUGHAN)

Cala il sipario sui mondiali di atletica indoor a Glasgow, in Gran Bretagna e dai ventuno atleti italiani in gara, arrivano ben quattro medaglie – non succedeva da Siviglia 1991 – e molte speranze in vista dei prossimi appuntamenti internazionali per i nostri azzurri.

Dalle medaglie attese a un oro mancato per lo spiderman azzurro

Da Tokyo 2020 l’atletica azzurra ne ha fatta di strada ma, lo sappiamo bene, le magie non sempre si possono replicare né tantomeno si possono pretendere, ma a Glasgow questa magia si è un po’ ripetuta. Certo, forse non da chi ci si aspettava, ma le sorprese ci sono sempre piaciute. Molte le assenze importanti sulla pista scozzese, ad iniziare dal capitano Gianmarco Tamberi che, per concentrarsi al meglio sulle Olimpiadi, ha deciso di seguire la sua squadra dal divano: “Vi seguirò dal divano. In piedi, di lato, a testa in giù, urlando a squarcia gola – queste le parole di Gimbo sui social – So che mi renderete orgoglioso di voi, so che mi sorprenderete, so che mi farete rosicare ancora di più di non essere venuto. Siete la squadra italiana più forte di tutti i tempi e il mondo se ne sta accorgendo.”

Assenti anche l’oro olimpico Marcell Jacobs e il compagno di staffetta Filippo Tortu. Fuori dai giochi, quindi, alcuni dei big e delle “medaglie certe” per questo mondiali, ma non per questo siamo arrivati sprovvisti di atleti su cui tenere i fari puntati e da cui ci aspettava parecchio: Larissa Iapichino, Samuele Ceccarelli, Ayomide Folorunso, Leonardo Fabbri e il compagno Zane Weir. Tutti atleti in forte crescita e da cui ci si aspettava parecchio, ma non tutti sono stati alle altezze delle aspettative. Uno sfortunato Samuele Ceccarelli, si è dovuto arrendere alle batterie a causa di un errore al blocco di partenza, Larissa Iapichino nella serata finale conclude settima a 9 cm dal podio e, così come lei, neanche gli altri “big” arrivano a medaglia tranne Leonardo Fabbri che, nonostante alcuni problemi, riesce a conquistare il bronzo iridato e commenta così la sua impresa.

«Siamo stati bravissimi – dice Fabbri ai microfoni Rai estendendo i complimenti al compagno di squadra Weir – nonostante un pò di nervosismo, perché non hanno accettato il peso a entrambi, siamo stati bravi perché non era facile. Spero che la gente sia orgogliosa di noi, terzo e quarto al mondo non è facile, visto il livello che si è raggiunto».

Un po’ attesa, ma neanche così tanto, la medaglia di Matteo Furlani. Lo spiderman 19enne – con la sua medaglia il più giovane di sempre a vincere una medaglia iridata nella specialità al coperto – è volato con le sue ragnatele sugli 8 metri e 22 al primo tentativo, una misura d’oro che gli vale, però, “solo” un argento. L’azzurro ha eguagliato, infatti, la misura del greco Miltiadis Tentoglou che si è guadagnato l’oro grazie al suo secondo miglior risultato di 8,19 contro gli 8,10 di Matteo.

Ma va bene, anzi, benissimo così per il nostro azzurro che si è commosso fino alle lacrime nell’intervista post gara in cui ha anche ringraziato la madre, ex velocista senegalese, e sua allenatrice. “L’ho sognato tanto, ma vale di più; raggiungerlo è un’altra cosa. La strada è giusta, questo è solo l’inizio del viaggio”. Eh sì, a 19 anni, siamo più che sicuri che questo, per il nostro Mattia, sia solo l’inizio di un percorso che lo porterà sempre più in alto.

Un’Italia sempre più veloce

Medaglie che un po’ ci si aspettava quelle appena commentate, ma anche medaglie inaspettate, di quelle che arrivano a sorpresa e per questo ci piacciono ancora di più. È di un’altra coppia argento – bronzo che stiamo parlando: l’argento ai 60m ostacoli di Lorenzo Simonelli e un incredibile bronzo nei 60m femminili di Zaynab Dosso.

Due medaglie completamente inaspettate: l’argento di Lorenzo Simonelli sui 60 metri ostacoli è arrivato quasi a sorpresa. L’italiano aveva impressionato con delle ottime prestazioni che lo hanno fatto qualificare con il terzo tempo per la finale. Ma dalla finale al vincere una medaglia ce n’è di strada, e il nostro azzurro l’ha percorsa quasi tutta: in una sola sera si è portato a casa il nuovo record italiano e un meraviglioso argento che ha svelato al mondo il suo talento. Certo, l’azzurro non era comparso dal nulla e sapevamo che potesse avere le carte in regola per vincere, ma lo stesso Simonelli non se lo aspettava di certo ed è riuscito a stento a contenere le lacrime davanti ai microfoni della Rai perché, come lui stesso ha ricorda: “Un conto è avere le carte per vincere, un’altra è sapersele giocare”.

E un’altra che le sue carte ha saputo giocarsele, è stata la fantastica Zaynab Dosso. Nel mondiale dei record per gli azzurri – Furlani il più giovane di sempre a vincere nella sua specialità e Catalin Tecuceanu che porta l’Italia in finale negli 800 metri per la prima dopo 35 anni (chiude poi la “medaglia di legno”) – la nostra Zaynab ne ha siglato uno magnifico. L’azzurra è stata, infatti, la prima italiana di sempre a qualificarsi per una finale nei 60 metri, a dimostrazione del fatto che l’Italia veloce non è stata solo quella di Jacobs. L’azzurra, oltre alla sorpresa della finale è poi riuscita a regalarci anche una medaglia al termine di una gara perfettamente che le è valsa un bronzo iridato. “La medaglia è pazzesca. Domani lo realizzerò ma ora non voglio più togliermi questa bandiera di dosso”.

Queste le sue parole al termine della gara quando, avvolta nella bandiera tricolore, ci ha anche ricordato l’importanza della squadra in un magnifico team in cui ci si spinge l’un l’altro a fare sempre meglio. “Dopo che ho visto Lorenzo ho detto che anche io dovevo portarmi qualcosa a casa altrimenti mi avrebbe preso in giro per mesi – scherza l’azzurra – Questa è un’Italia che sogna in grande. Ora si mettono sul tavolo delle carte pesanti”. Carte pesanti, anzi pesantissime, sono infatti quelle che stanno preparando i nostri azzurri in vista degli Europei che ci giocheremo in casa e in vista, soprattutto, dell’impegno più importante, quello a cinque cerchi dove, ne siamo certi, il nostro team non deluderà.

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