Mondiali: chiusi gli ottavi, in attesa dei quarti
Una rassegna scoppiettante fino a questo momento quella dei Mondiali di calcio 2022 di scena in Qatar: forse mai il livello delle squadre medio-piccole era apparso nella storia dei mondiali così competitivo.
A chiusura degli ottavi di finale di ieri, è emblematico il caso del Marocco, riuscito nell’impresa di rimandare a casa le “Furie rosse” di Spagna di Luis Enrique. Vera grande sorpresa del mondiale, la compagine maghrebina ha mostrato non solo grande organizzazione difensiva e dinamismo, ma persino colpi tecnici che hanno stupito gli stessi maestri spagnoli: «Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal numero 8. Mamma mia, da dove viene quel ragazzo? Gioca molto bene. Non ha smesso di correre, deve essere devastato dalla stanchezza adesso», ha dichiarato mister Luis Enrique in persona a fine gara, riferendosi alla mezzala Azzedine Ounahi, al suo primo Mondiale, convocato a sorpresa dal ct Regragui a soli 22 anni e che non ha ancora saltato una gara in questo straordinario cammino del Marocco, stupendo come altri compagni il mondo.
Emblema nell’emblema, solo qualche mese fa nessuno lo conosceva, essendo stato prelevato a inizio stagione dall’Angers in Ligue1 francese, direttamente dalla terza divisione, ove militava nell’Avranches.
Già ai gironi, Ounahi e compagni avevano messo in difficoltà anche il Belgio, estromettendolo clamorosamente dalle fasi finali. Contro la Spagna è stata certo decisiva la vittoria alla lotteria dei rigori, ma è bastato a ricordare a tanti come il portiere Bounou, in forza al Siviglia e capace di parare tre rigori su tre, fosse stato in passato premiato come miglior portiere del campionato spagnolo.
Per la verità, tra gli esperti non ci si stupisce poi troppo dunque: come scordare ad esempio l’ex “freccia” interista Hakimi, ora titolarissimo al Paris Saint Germain di Messi e Neymar, o il talentuoso Ziyech, in forza al Chelsea e sognato dal Milan, tra tanti altri ottimi giocatori ove giganteggia il metronomo della Fiorentina, Amrabat.
Per il resto del tabellone, quasi tutte le “grandi” sono riuscite a superare lo scoglio degli ottavi di finale, (seppur alcune con qualche difficoltà): il 3 dicembre si erano tenute le prime due partite ad eliminazione diretta che hanno visto trionfare l’Olanda e l’Argentina. La nazionale olandese ha sconfitto, senza troppe difficoltà, gli Stati Uniti per un totale di 3-1, così da trovare ai quarti sulla sua squadra proprio “l’albiceleste” vittoriosa sull’Australia per un complessivo di 2-1, con la prima rete segnata da Leo Messi in quella che è stata la sua partita numero 1000 tra nazionale superiore e club.
Domenica 4 dicembre si sono invece disputate Francia–Polonia ed Inghilterra–Senegal, terminate con i netti trionfi di francesi e inglesi che si scontreranno direttamente ai quarti. La nazionale di Deschamps si dimostra per l’ennesima volta in questo torneo la favorita (assieme al Brasile), battendo la Polonia 3-1. Inutile ai fini della competizione il gol su rigore del capitano Robert Lewandowski in quello che probabilmente è stato il suo ultimo mondiale da giocatore. Stessa apparente facilità nel vincere la partita per l’Inghilterra, che distrugge il sogno senegalese, carente in fase offensiva anche a causa del forfait della stella Manè, con un complessivo di 3-0.
Il 5 dicembre hanno sancito il loro passaggio ai quarti il Brasile, che interrompe il sogno della Corea del Sud, e la Croazia a discapito del Giappone. La partita disputata dalla nazionale brasiliana ha rivelato la grande forma di calciatori come Richarlison (sua anche la doppietta contro la Serbia ai gironi, con quello che finora è stato il gol più spettacolare della competizione) ed anche compattezza e qualità della squadra.
Decisamente differente la situazione in Giappone-Croazia: la squadra europea ha infatti vinto contro i nipponici solamente ai rigori dopo una partita molto equilibrata. La grande sorpresa è stata la prestazione del portiere croato Livaković, in grado di parare 3 dei 4 rigori calciati dai “samurai blu” regalando così i quarti di finale alla propria nazionale.
In chiusura, vittoria roboante per il Portogallo che quasi umilia la Svizzera con un complessivo di 6-1. Un respiro di sollievo per la nazionale portoghese dopo i dissidi tra il CT della nazionale, Santos, e Cristiano Ronaldo. È probabilmente la fine di un’era sportiva per i lusitani: CR7 è infatti rimasto in panchina per più di 70 minuti, tempo nel quale si è vista la grande qualità tecnica del suo sostituto Gonçalo Ramos, autore di una fantastica tripletta al suo esordio in un Mondiale.
A questo punto, le ostilità sportive riprenderanno venerdì 9 con Croazia-Brasile, alle 16, ed Olanda-Argentina, alle 20. Il 10 dicembre vedremo invece un’inattesa e scoppiettante Marocco-Portogallo, alle 16, mentre la partita più attesa, Inghilterra-Francia, chiuderà alle 20 dello stesso giorno il giro dei quarti di finale.
La bussola punta a Lusail, città della finale che si disputerà il 18 dicembre: ne resterà soltanto una e chissà che, per la prima volta nella storia, non sia una sorpresa africana o una nazionale mai vincitrice…
—
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
—