Mondiali 2022: sorprese, recuperi XL e falsi tifosi
Tra conferme, botti e curiosità, hanno preso il via in Qatar i Mondiali più dibattuti di sempre. Innanzitutto mai nella storia del calcio, fino ad oggi, era successo che il paese ospitante perdesse nella gara d’esordio, cosa successa invece al troppo modesto Qatar contro l’Ecuador per un punteggio complessivo di 0-2. Mai successo peraltro, per la cronaca, che la prima rete venisse segnata su calcio di rigore, dopo l’annullamento tramite controllo al VAR (anche questa tecnologia all’esordio ai Mondiali) del primo gol. Straripante poi la prestazione dell’Inghilterra contro l’Iran che, con un complessivo di 6-2, dimostra l’alto livello visto anche durante lo scorso europeo della nazionale dei tre leoni. Dominante anche la Francia che seppellisce per 4-1 l’Australia nonostante le tantissime assenze per infortuni: la squadra di Didier Deschamps resta una delle favorite principali alla vittoria dei Mondiali. Prevedibile anche la vittoria dell’Olanda per 2-0 sul Senegal orfano della stella del Bayern Monaco, Sadio Mané. Se possibile, impressiona però più di tutti la giovane Spagna, che umilia il Costa Rica per 7-0: basti pensare che Pablo Gavi, giocatore classe 2004, è tra i più giovani ad aver segnato in una competizione mondiale, secondo solo a Pelè.
Grandi soprese invece, in negativo, tra le prestazioni di Germania ed Argentina. La squadra tedesca è stata battuta dalla nazionale giapponese per 2-1: un’ennesima prima volta nella storia dei mondiali che è costata alla nazionale di Flick non poca ironia dei social. Molti hanno infatti ricordato il celebre trionfo per 3-2 nel manga nipponico Holly e Benji, famoso cartone animato che dunque in qualche modo previde 32 anni fa, l’impresa a Qatar 2022. Clamorosamente battuta anche la nazionale argentina, nel possibile ultimo mondiale di Lionel Messi, per 1-2 dall’Arabia Saudita. Una pagina memorabile nella storia del calcio arabo, tanto da spingere lo stesso re Salman ad indire una giornata di festa nazionale all’indomani della vittoria: 24 ore di celebrazioni raramente viste, in cui lavoratori e studenti si sono riversati per le strade delle grandi città sventolando bandiere e bloccando la circolazione.
I “recuperi XL”
Oltre ai risultati più o meno sorprendenti, altre novità fanno storcere il naso al mondo calcistico. Parliamo in particolar modo dei tantissimi minuti di recupero concessi in queste prime partite: una vera e propria rivoluzione ai Mondiali. Ad oggi per ogni gara, in media, sono stati concessi 15 minuti di tempo supplementare: clamoroso il recupero di 14’+13’ in Inghilterra-Iran, ad esempio.
Secondo alcuni addetti ai lavori però, anche la Serie A potrebbe adottare questi tempi supplementari “XL” già alla ripresa del campionato a gennaio. Questo perché, per esempio, i festeggiamenti dei gol segnati fanno perdere parecchi minuti di gioco che devono essere recuperati, oltre a tutti i momenti di gioco fermo. Pierluigi Collina, ex arbitro e presidente degli arbitri Fifa, ha affermato che l’obiettivo è quello di evitare che una partita duri solamente 45 minuti di gioco attivo. Quindi l’impegno dei direttori di gara dovrebbe essere quello di calcolare in modo preciso i minuti di recupero alla fine di ogni tempo di gioco.
Presunte false tifoserie
Fa discutere la visione di filmati che vedono presunti tifosi tifare per le proprie squadre nazionali: la stranezza sta nel fatto che questi tifosi non sembrino proprio avere sembianze riconducibili ai paesi da loro acclamati. Non pochi addetti ai lavori ipotizzano che il governo qatariota abbia pagato dei cittadini per fare il tifo in “quote” per altre nazionali, visti anche i buffi costumi e gli strani accenti. La risposta è arrivata dal presidente della Fifa in persona, Gianni Infantino, secondo il quale non bisogna avere nazionalità inglese, portoghese o argentina per tifare questa o quella nazionale e per cui al tifo non possono essere messi dei “paletti”.
«Pensare che un indiano non possa tifare per una nazionale differente dalla propria sia una vera e propria forma di razzismo», ha affermato. In effetti, c’è da considerare in realtà che solo il 10% della popolazione del Paese è qatariota: la restante è composta da immigrati con formazione ed influenze diverse. Il tifo resta d’altra parte la vera essenza di questo sport: cercare di classificarlo necessariamente potrebbe indurre a screditare impropriamente non tanto chi organizza la competizione, ma il fascino del gioco stesso. Che ognuno esprima passione, preferenze o addirittura boicottaggi: questi sono i Mondiali di calcio 2022 firmati Qatar, con le sue luci e ombre.
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