Mondiali 2022, numeri da record e gesti simbolici
Le partite dei gironi eliminatori dei Mondiali di calcio 2022 proseguono, tra record da annotare e alcuni vistosi gesti di protesta da parte delle nazionali partecipanti nei confronti delle misure adottate dal Qatar ospitante. Entra nel vivo e si ripropone anche in questa edizione l’eterna rivalità calcistica tra Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Se da un lato l’esordio per l’Argentina della “pulce” si è coperto di “vergogna sportiva” per la clamorosa sconfitta contro l’Arabia Saudita per 1-2, dall’altro quello del Portogallo di CR7, nonostante non poche difficoltà contro il Ghana battuto 3-2, ha battezzato Ronaldo come l’unico giocatore della storia del calcio a segnare in cinque Mondiali (2006, 2010, 2014, 2018, 2022), grazie al rigore del vantaggio realizzato. Con molte probabilità, “the last dance” dei due giganti del calcio internazionale, serberà ancora scintille: un’ultima occasione per superarsi ancora, dato che nessuno dei due ha mai vinto il campionato mondiale. Evidente la commozione del campione portoghese alla prima partita di questi Mondiali, durante l’inno.
Non a caso, è divenuto presto virale sui social un presunto scatto dei due, intenti nel giocare una partita di scacchi, che ha fatto il giro del mondo in pochissimo tempo grazie al loro ingaggio nella campagna pubblicitaria del famoso brand francese Louis Vuitton, sul baule stesso che contiene la coppa di questi Mondiali di Qatar. Ma se la posizione scacchistica sulla plancia è realistica, i due in realtà non si sono mai incontrati, trattandosi di un fotomontaggio adattato a un match realmente giocato tra i campioni della disciplina Magnus Carlsen e Hikaru Nakamura nel 2017. Scelta comunque non casuale, perché quella partita finì in pareggio. Chissà se in questi Mondiali uno dei due riuscirà invece davvero a prevalere sull’altro.
Sempre a proposito di scatti, hanno fatto il giro del mondo gli esemplari tifosi giapponesi intenti a ripulire gli spalti dopo la partita vinta contro la nazionale tedesca: ancora una volta, encomiabile dimostrazione di senso civico nonostante l’euforia per la storica vittoria del match per i sostenitori nipponici, che hanno raccolto l’immondizia in dei sacchi di plastica in modo da facilitare la pulizia dello stadio. I giocatori del Giappone hanno fatto lo stesso, lasciando lo spogliatoio pulito dopo la loro uscita, tanto da ottenere un ringraziamento della FIFA tramite il proprio profilo Twitter.
In occasione della stessa partita si è rivelato molto potente anche un particolare gesto della nazionale tedesca: nella tradizionale foto pre-partita, i giocatori si sono infatti tappati la bocca con la mano, in protesta contro la Fifa. Chiaro il messaggio, “ci hanno tolto la voce”, in polemica con la scelta di non permettere l’utilizzo della fascia con la scritta ‘One Love’ a sostegno della comunità Lgbt. Il portiere Manuel Neuer aveva infatti proposto di giocare con la fascia al braccio, disposto ad andare incontro a sanzioni da parte della Fifa. Alla fine, però, ha solo indossato la fascia “No discrimination” consentita dalla confederazione per evitare multe e sanzioni. L’unica ad indossare la fascia vietata è stata la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser, presente in tribuna.
A illuminare l’edizione sul piano dei virtuosismi, non deludendo le attese, ci ha pensato invece il Brasile: aspettando Neymar, è salito agli onori della cronaca Richarlison siglando le due reti decisive contro la Serbia all’esordio, la seconda delle quali, una girata al volo spalle alla porta, è una perla da copertina. Infine, spera ancora l’Iran che, dopo la batosta patita all’esordio contro l’Inghilterra (2-6), batte con un rocambolesco uno-due il Galles nei minuti di recupero: stavolta i ragazzi allenati da Queiroz accennano a cantare l’inno nazionale che si erano rifiutati di intonare in polemica con il regime, gesto forte e non senza conseguenze nel Paese… A salutare già invece di fatto i Mondiali è proprio il Paese ospitante, il Qatar, battuto dal Senegal per 3-1 e dunque matematicamente eliminata.
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