Mode social pericolose: vicini di numero

I problemi connessi all’ultimo “gioco” in rete: privacy, sicurezza e furti di identità

Se ricevete in questi giorni un messaggio del tipo “Ciao, sei il mio vicino di numero”, vuol dire che anche voi siete stati “vittime” dell’ultimissima moda social che arriva dagli Stati Uniti e si chiama Number Neighbour (vicino di numero). Il giochino è semplice: si prende il proprio numero di cellulare variando l’ultimo numero, aggiungendo o togliendo un’unità, lo si salva in rubrica, e poi si manda un messaggio al numero appena salvato informando l’ignaro destinatario che lui è il proprio “vicino di numero”.

Un gioco che era già apparso qualche anno fa, solo che questa volta c’è un ultimo passaggio social da fare: fare e condividere sui social l’istantanea del proprio schermo, per immortalare la “reazione” dell’ignaro destinatario, utilizzando l’hashtag #numberneighbour.

Le reazioni

Le reazioni sono le più diverse, ovviamente. C’è chi comprende lo spirito del gioco, chi reagisce in maniera del tutto sorpresa, chiedendosi come sia possibile che altri abbiano il proprio numero.

«Gli americani stanno scrivendo ai loro number neighbors, cioè ai numeri di telefono uguali ai loro cambiando l’ultima cifra. Vi prego lanciamo questo trend pure in Italia che io voglio troppo essere contattata dai miei vicini di numero, a costo di scoprire che sono pazzi maniaci», scrive una ragazza su Twitter, centrando inconsapevolmente un punto molto delicato della questione. Si, perché scrivere un messaggio ad uno sconosciuto vuol dire regalare il proprio numero di telefono, un dato che oggi non dovrebbe essere dato in giro con superficialità ad un perfetto sconosciuto, che può avere o sviluppare anche delle cattive intenzioni.

Nel momento in cui il numero del destinatario è registrato nella nostra rubrica, a meno di aver impostato diversamente le opzioni di WhatsApp, il proprietario di quel numero potrà vedere la foto di profilo del mittente del messaggio (in questo caso di chi vuole individuare il suo “vicino di numero”). E questo gli permette di salvarla sul proprio dispositivo. Ancora peggio, se nella app si è impostato che TUTTI possano vedere la propria immagine di profilo, basta che abbiamo aperto la chat con qualcuno per permettergli di accedere al nostro numero e la nostra immagine di profilo.

L’altro problema di privacy riguarda quella altrui, se si decide di condividere l’istantanea della conversazione e reazione del destinatario, perché alcune app dei messaggi mostrano sotto il nome registrato in rubrica anche il numero di telefono, facendo sì che non solo condividiamo la risposta, ma anche i dati personali di altri.

Non mancano ovviamente anche reazioni meno allarmistiche, con persone aperte al dialogo e disposte a passare qualche istante di divertimento, e c’è anche chi si augura che il Number Neighbour possa aiutarlo ad incontrare qualcuno con cui instaurare un rapporto amoroso.

C’è chi poi scopre che il proprio “vicino di numero” non ha WhatsApp, come Elena che, non conoscendo forse la possibilità di inviare in alternativa un sms, su Twitter scrive: «Che bello!!! Io ho provato ma non ha whatsapp il numero accanto al mio, non so come fare».

L’impressione, leggendo diversi tweet dei ragazzi rispetto a questa nuova moda, è quella che non si rendano conto, o se ne rendano in parte, della pericolosità che un gioco di per sé tanto innocente può provocare. «Ho fatto quella cosa del vicino di numero che è popular in America e dopo la chat inizia a chiamarmi un tipo (penso il marito della signora), ora ho bloccato tutti e due sperando non mi arrivi una denuncia», scrive una ragazza.

Cosa fare?

La prima cosa è quella ovviamente di evitare di partecipare a questa moda, non rispondere se arriva un messaggio o cedere alla tentazione coscienti dei rischi che si porta dietro. Come adulti, poi, possiamo utilizzare questa occasione come spazio di dialogo con i ragazzi rispetto a cosa rappresenta il proprio numero di cellulare, il fatto che non vada comunicato con leggerezza e che non è bene che possa arrivare in mano di qualcuno di sconosciuto, perché non possiamo sapere come quest’ultimo poi lo utilizzerà.

Un ulteriore passo è poi quello di riflettere rispetto alla questione della propria immagine di profilo WhatsApp, che spesso utilizziamo come nostra vetrina e che allo stesso tempo però ci identifica, aprendo molte problematiche, soprattutto riguardo a quelli che in ambito di sicurezza informatica vengono chiamati “furti di identità”. Sì, perché qualcuno potrebbe salvarsi l’immagine e utilizzarla con un altro numero per dar la parvenza che siamo noi a dire certe cose. Come è successo in una scuola media del Torinese, dove l’uso improprio e “truffaldino” dell’immagine di una ragazza ha scatenato una serie di grossi problemi tra gli studenti che credevano di ricevere degli insulti da una persona ignara di essere rimasta vittima del furto d’identità.

Per ridurre questa problematica e aumentare la sicurezza, nei prossimi aggiornamenti WhatsApp introdurrà una funziona che inibisce la possibilità di salvare le immagini profilo altrui, di cui però si potrà sempre fare un’istantanea, aggirando il blocco. Per questo è consigliabile utilizzare per il profilo delle immagini neutre. Oppure, se proprio si vuole utilizzare, consapevolmente, la propria fotografia, nelle impostazioni (Account, Privacy, Immagine del Profilo) è bene selezionare I MIEI CONTATTI, in modo che solo le persone di cui abbiamo il numero registrato nella nostra rubrica possono visualizzare la nostra immagine profilo.

 

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