Il mistero della Cometa

Si continua a dibattere sulla stella che apparve al tempo della nascita di Gesù. Considerazioni intorno alla tesi dell'astronomo tedesco Aleks Scholz,
Ralf Hirschberger/picture-alliance/dpa/AP Images

Ogni Natale la stella di Betlemme torna sui presepi e abete a ricordarci il mistero di quanto è avvenuto nella nascosta cittadina della Giudea ai tempi del re Erode. “Mistero” è, guarda a caso, la parola usata in alcune regioni della Spagna per nominare l’insieme di figurine che compongono il presepio allestito a casa: “Mettiamo il mistero”, dice la mamma ai bambini.

La misteriosa stella si arrampica anche sulle cime dei titoli dei quotidiani perché, certo, essendo argomento natalizio non se può fare a meno. Ed ecco che la ritroviamo nelle note di agenzia stampa, come se si trattasse di un fenomeno nuovo, quando la novità è che non c’è niente di nuovo sulle teorie che hanno voluto spiegare il fenomeno astronomico legato alla nascita di Gesù. Al meno così dice l’astronomo tedesco Aleks Scholz, specializzato nello studio della formazione e la struttura delle stelle e i pianeti, attualmente docente all’University of St Andrews, in Scozia. Un suo commento pubblicato in questi giorni sul web dell’università, dal titolo “Dovremmo cambiare le stelle per pianeti nei nostri alberi di Natale?” riprende l’ipotesi oggi forse più plausibile e cioè che la stella non fu un cometa ma una allineamento di pianeti. Riguardo la cometa Halley, un tempo considerata come la Stella di Betlemme, Scholz propone una diversa lettura: «Apparve in cielo nel 12 avanti Cristo, alcuni anni prima della data possibile della nascita di Gesù. E poi le comete erano considerati presagi di morte, mentre questo fu un evento di festa».

La tesi di Scholz la troviamo già esposta in un suo libro, scritto in collaborazione con Kathrin Passig e pubblicato del 2007, dal titolo, in tedesco, Lexikon des Unwissens, dove in modo didattico e divulgativo, e con certa dose di umorismo, gli autori presentano enigmi di ogni genere che la scienza non riesce a risolvere, volendo dimostrare che ancora c’è tanto da imparare e ci sono tante cose che non conosciamo.

Merita riportare qui un paragrafo del capitolo dedicato in quel libro alla Stella di Betlemme, che prendiamo dall’edizione spagnola (Enciclopedia de la ignorancia, Destino, 2008). «Come capita speso con la maggior parte degli enigmi dell’antichità, è molto probabile che la storia della Stella di Betlemme non sarà mai chiarita. D’altra parte, l’astronomia recente ha realizzato importanti progressi, scartando la teoria della supernova o stabilendo la data esatta dell’apparizione del cometa Halley. E poi, alcune delle teorie più plausibili sono state avanzate negli ultimi vent’anni, e ciò dà speranza. Nonostante tutto – avvertono gli autori – una cosa conviene non dimenticare: esiste la possibilità che, alla fine, tutti i tentativi seri finiscano in niente. Difatti, potrebbe essere accaduto che un cane con ali portando una lanterna rosa in bocca abbia portato i saggi all’errore».

Forse dovremmo sostituire la stella a forma di cometa degli alberi di natale con un allineamento dei pianeti, suggerisce Scholz, anche se «probabilmente non avremmo mai una risposta definitiva» e forse è anche una domanda che «non dovremmo nemmeno porre».

 

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