Mio figlio disabile

La recensione del "Passaparola" appena uscito per Città Nuova
Mio figlio disabile

Con il consueto linguaggio chiaro e immediato l’autore ci offre l’opportunità di riflettere su un tema altamente significativo della vita sociale, vita quotidiana di tante famiglie: l’incontro con la disabilità.

 

Il libro è uno sforzo d’integrazione di più aspetti: la ricerca di senso della disabilità, vista con la tenerezza e il coraggio dei genitori, e la storia evolutiva del pensiero scientifico sull’handicap, progressivamente più attento alla ricerca delle risorse nascoste delle persone disabili e oggi decisamente orientato ad avvicinare   le cure sanitarie alla necessità di inclusione sociale.

 

Aceti ci invita ad ascoltare in profondità le testimonianze di vita dei genitori,che “aprono al mistero (dell’handicap) , rendendolo meno oscuro”. Lo fanno stimolando nel lettore una “intelligenza spirituale”, un’attitudine intellettiva accogliente e scevra di giudizio, che “si lascia sopraffare dalla vita” …”e, dopo il disarmo, riprende la sua analisi”.

Il libro è complessivamente utilissimo per aumentare in chi è fuori dal problema le capacità di condivisione e partecipazione 

 

Nell’ultimo capitolo viene dato spazio anche ad un elenco di associazioni italiane per l’handicap. Per chi è dentro il problema , è una piccola luce che illumina le azioni quotidiane , spronando a non arrendersi e a vederle sotto il riflettore smisurato dell’amore di Dio.

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