Mio figlio ha 14 anni e non lo riconosco più

È la fase della metamorfosi. Solo se l’adolescente avrà avuto rapporti stretti, fiduciosi e reciproci con i membri della famiglia, sarà in grado di fare le sue esperienze e poter crescere
Foto di Kathy Bugajsky da Pixabay

L’adolescenza è un periodo di profonda trasformazione. Vittorino Andreoli (2006) la definisce la fase della metamorfosi, quasi a voler indicare uno stravolgimento completo di punti di riferimento, un cambiamento profondo e radicale che riguarda aspetti sia psicologici che fisici.

È la fase in cui i ragazzi sono profondamente combattuti tra il rimanere all’interno del contesto familiare per solidificare l’appartenenza e la voglia di distruggere quel contesto noto, vissuto troppo spesso come oppressivo, per cominciare un processo di separazione che poi li porterà, in epoche successive, ad individuarsi ed a diventare adulti.

Maurizio Andolfi e Anna Mascellani(2010) affermano un concetto molto importante da tener presente: «l’adolescenza non è l’età dello svincolo dalla famiglia», il bisogno di separazione dell’adolescente dai genitori, infatti, è tanto forte quanto l’esigenza di appartenere.

Ed è in questa lotta tra due bisogni apparentemente contrastanti che vengono a generarsi delle vere e proprie crisi d’identità che spesso mettono in profonda difficoltà il contesto familiare e sociale. Non ci si può separare se prima non si è appartenuti a qualcosa, ed appartenere significa sentirsi parte di quelle esperienze e di quel sapere che formano la cultura familiare che accompagna l’adolescente nel suo processo di crescita durante questa fase fino al momento dello svincolo.

Così come abbiamo già detto per quello che riguarda famiglie che si trovano ad accogliere un nuovo figlio, anche alle famiglie che si trovano a contatto con figli adolescenti è richiesto di far fronte a quelli che definiamo dei compiti di sviluppo.

Innanzitutto bisogna sottolineare che spesso il buon esito di questa fase dipende molto dall’ evoluzione delle fasi precedenti. Se la coppia genitoriale è riuscita a costruire un fronte comune nell’esercizio della funzione genitoriale sia a livello educativo che affettivo, ed è riuscita a fare tutto questo senza perdere la coesione anche da un punto di vista coniugale, essa potrà affrontare con successo, insieme al figlio adolescente, i compiti che questa fase comporta.

Il più importante compito di sviluppo che si trova ad affrontare la famiglia consiste nel creare un equilibrio tra il promuovere e favorire il cambiamento e lo svincolo dell’adolescente ed essere, allo stesso tempo, una base sicura ed accogliente, soprattutto nei momenti critici e di difficoltà.

Se i genitori e i figli falliscono in questo compito, uno dei maggiori rischi sarà l’incapacità dell’adolescente di sviluppare un’identità adulta ben definita, a favore di un’identità poco chiara.  Potrebbe, ad esempio, verificarsi un’eccessiva adesione ai modelli genitoriali, senza una propria individuale rielaborazione, oppure un totale rifiuto di tutto ciò che si è ricevuto come insegnamento. In entrambi i casi, l’adolescente potrebbe trovarsi a vivere un vero e proprio blocco evolutivo in questa fase senza riuscire a comprendere cosa sia realmente importante per sé e senza riuscire a strutturare un’identità autonoma.

Altra cosa fondamentale per questa fase evolutiva, come anche per tutte le altre, è la presenza di confini (Minuchin, 1974) chiari e flessibili tra i vari sottosistemi familiari, dove per confini intendiamo la capacità di una famiglia di avere dei ruoli chiari al proprio interno, che non siano rigidi ma ben definiti.

Se la famiglia ha strutturato al suo interno questo tipo di confini, le trasformazioni, di solito, saranno affrontate senza particolari difficoltà e l’adolescente potrà assumere il proprio posto all’interno del contesto familiare. In presenza di confini poco chiari e di ruoli confusi tra genitori e figli, o tra coppia coniugale e coppia genitoriale, invece, potranno sorgere delle difficoltà e l’adolescente potrebbe trovarsi dinanzi a situazioni complesse da affrontare.

Se, ad esempio, un adolescente si è dovuto prendere cura di due genitori immaturi emotivamente che non hanno saputo essere un punto di riferimento per i figli, come può sentirsi sicuro di allontanarsi e fare le prime esperienze con il timore che i genitori non ce la faranno senza di lui?

Oppure, se un figlio si è trovato all’interno di una famiglia in cui le regole sono sempre state poche e confuse, contro cosa potrà ribellarsi? Quali saranno le regole che avrà potuto interiorizzare per costruire il proprio bagaglio utile alla crescita?

Ed ancora potremmo trovarci dinanzi anche a famiglie in cui i confini sono molto rigidi, in cui lo stile educativo è spesso autoritario e poco accogliente ed in cui non è presente una condivisione ed una partecipazione emotiva tra i diversi membri della famiglia. In questo caso l’adolescente potrebbe trovarsi senza alcun sostegno nel momento del bisogno, sviluppando una bassa autostima ed una forte insicurezza, sperimentando abbandono e solitudine per il semplice fatto di star crescendo e star diventando una persona diversa rispetto a quella che era stata finora.

Ricordiamo sempre che solo se l’adolescente avrà avuto rapporti stretti, fiduciosi e reciproci con i membri della famiglia e se avrà interiorizzato tali rapporti, sarà in grado di portare con sé i legami familiari senza rifiutarli e allo stesso tempo sarà in grado anche di aprirsi a vincoli extrafamiliari per poter far le sue esperienze e poter crescere.

Per i genitori di figli adolescenti, questa fase si trova spesso nell’età di mezzo da un punto di vista anagrafico e quindi anch’essi si trovano a dover affrontare ed elaborare dei particolari cambiamenti sia fisici che psicologi, proprio come accade per i figli.

Spesso, infatti, essi si trovano dinanzi a delle modificazioni corporee, primi dolori fisici, perdita della possibilità di generare biologicamente, e perdita relativa alla morte di uno o più genitori divenuti oramai anziani. Si può parlare di un vero e proprio parallelismo evolutivo tra la crescita dell’adolescente e quella del sistema genitoriale: due evoluzioni che si influenzano vicendevolmente.

 

 

 

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