Mimmo Paladino a Ravello
Sono venti i Testimoni in pietra collocati sulla piazza dell’Auditorium. Il connubio artistico e paesaggistico che si crea fra le imponenti sculture di Mimmo Paladino e la costruzione architettonica progettato dall’archistar brasiliana Oscar Niemeyer è spettacolare, e stravolge la normale prospettiva di questo luogo tra i più suggestivi al mondo.
Ravello ospita cinquanta opere scultoree di Mimmo Paladino che si snodano dal piazzale fin nei suggestivi spazi di Villa Rufolo. Qui, dai cancelli, il percorso espositivo prende il via con la grande Stele di marmo bianco, una figura schematizzata che ci accoglie come un invito a concederci un viaggio fra matematica, musica e sogno. L’esposizione prosegue lungo i principali luoghi della Villa, a cominciare dal giardino all’ombra della Torre maggiore dove l’anello di Zenith richiama l’Anello di Wagner.
Le opere di Paladino, che sono tutte un equilibrio fra segni, simboli e misteri, denotano da sempre un forte legame con la musica e più in generale con l’armonia vissuta come elemento geometrico. Si viene in tal modo sollecitati da richiami e rimandi al mondo dell’opera lirica e della musica, vivendo il connubio fra scultura e paesaggio. Per i viali e i giardini si possono così incontrare alcune delle celebri opere dell’artista beneventano, ambientate negli scorci più poetici, fra le colonne del chiostro, o raggruppate nell’antica sala da pranzo dove sono sistemate tredici sculture di medio formato. Monumentali, invece, il cavallo Architettura, Caduto a ragione, la composizione in ferro rosso Respiro. Una sorta di itinerario nella melodia che in Paladino diviene slancio simbolico e forma pura.
“Paladino/Ravello”, curata da Flavio Arensi, promossa dalla Fondazione Ravello. Ravello (Salerno), Villa Rufolo, fino al 31 ottobre.