Mille euro per la prima comunione
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Nel Regina Coeli del 22 aprile papa Benedetto XVI, nella seconda domenica dopo Pasqua, ricorda, tra l'altro, l’episodio in cui Gesù, da Risorto, per convincere i suoi discepoli che non è un fantasma, mangia con loro una porzione di pesce arrostito alla brace. Il che ci è di grande conforto per la vita eterna. Sia per gli appassionati, come il sottoscritto del pesce alla brace, sia, scherzi a parte, per la reale presenza di Gesù «nella Parola e nell’Eucaristia» perché «mai la divinità ha lasciato il corpo che ha assunto».
Altro spunto interessante e concreto è il richiamo del papa, rivolto a parroci, genitori e catechisti, «a preparare bene questa festa della fede, con grande fervore ma anche con sobrietà». È un problema reale perché, ormai, la festa per la prima comunione è diventata come una festa per il matrimonio. Non si bada a spese e non vorremmo che la festa diventi più importante del festeggiato, Gesù, che trasforma la vita dei nostri bambini.
Dove si può risparmiare? Per un sacchetto con i confetti e il bigliettino mi è stato chiesto 3 euro e 20 centesimi l’uno. Tenuto conto che bisogna darlo ai parenti, agli amici, ai compagni di classe ne vanno via un centinaio: 320 euro. La misura estrema è non farli e distribuire i confetti sfusi in un vassoio. Costo per due chili: 36 euro. Con mia moglie abbiamo optato per il fai da te. Abbiamo comprato sacchettini e confetti all’ingrosso. I bigliettini li ha disegnati a colori mio figlio. Li abbiamo scannerizzati e fotocopiati su carta da disegno. Costo totale 96 centesimi l’uno. Il tutto senza bomboniere. In un negozio una signora ringraziava il Cielo che aveva trovato una vera occasione: delle bomboniere a solo 9 euro l’una, escluso sacchetto, confetti e biglietti. Se anche ne facesse solo 40, sono 360 euro solo per le bomboniere. Poi, si possono aggiungere i segna posto, i palloncini gonfiati ad elio (1,50 l’uno) ecc…Non c’è limite al portafoglio.
Tralasciamo il costo della tunica (50 euro) o dei vestiti, solo le scarpe costano 79 euro.
La vera tombola è il pranzo o ricevimento a buffet. Pochi, infatti, nelle grandi città, hanno un salone per accogliere anche solo i parenti stretti, a meno che siano fortunati ad avere un giardino o parenti con villa. Un catering non costa meno di 20 euro a persona. Al ristorante non meno di 35 euro cadauno. Se ne vanno almeno 500 euro per un catering o un buffet per 25 persone, a cui vanno aggiunti il regalo per il bambino, il vestiario, le fotografie, varie ed eventuali. Per arrivare a 1.000 euro ci vuole un attimo. Ed è già una prima comunione low cost. A giugno, poi, ci aspetta un’altra festa: l’Imu. Imposta moderna undefined, cioè non identificata, indefinita, non ancora quantificabile. Godiamoci, per ora, la prima comunione.