Milano, i senzatetto verso l’inverno

Il Comune si attrezza in vista della stagione fredda. E chiede l'aiuto di cittadini e associazioni, tra cui quelle degli stessi clochard
senzatetto

Il Comune fa appello ai cittadini perché aiutino i clochard, donando loro coperte, indumenti e generi di prima necessità. Con l’inizio del mese di novembre, sulle piazze cittadine saranno istituiti vari  punti di raccolta. Il popolo dei senza fissa dimora è quantificato in 3.500 persone, metà dei quali stranieri, per due terzi sopra i 40 anni, uomini e donne per i quali i 1.500 posti letto messi a disposizione ogni anno per la cosiddetta “emergenza freddo” non sono mai sufficienti.

 

L’amministrazione Pisapia voterà il piano da un milione e 200 mila euro, oltre al milione per la gestione corrente di altre strutture che l’assessore ai Servizi sociali presenterà per organizzare i servizi d’accoglienza e per aprirli al pubblico entro il 15 novembre, in vista del grande freddo in arrivo. «Purtroppo – dice l’assessore ai Servizi sociali Majorino –  dobbiamo fare i conti con risorse limitate e richieste in aumento. Il nostro obiettivo è potenziare l’accoglienza con 80 posti letto in più e un nuovo padiglione al dormitorio di viale Ortles. Ma vogliamo anche migliorare l’assistenza qualitativamente e chiedere l’aiuto di tutti, dai cittadini alle associazioni degli stessi clochard, che meglio di chiunque altro conoscono la strada e i suoi abitanti».

 

Le prime organizzazioni che hanno risposto all’appello sono “Linea gialla” e “Clochard alla riscossa”. Il comune sta allestendo un nuovo dormitorio al centro della Protezione civile, dove già sono confluiti i profughi di Lampedusa, e dove potrebbero essere montati i tendoni per i momenti più rigidi della stagione, fra gennaio e febbraio. Contrariamente agli anni passati, non saranno più montate  le tende davanti alle stazioni ferroviarie. Quest’anno si pensa a un servizio navetta per trasportare i bisognosi  al dormitorio nel centro della Protezione civile.  «Ma non ci limiteremo a fornire un letto e un pasto caldo, vorremmo offrire a tutti la possibilità di fare un percorso individuale di uscita dalla marginalità», dice l’assessore.

 

Punti di partenza per valutare le richieste d’aiuto saranno, come nel passato, il settore Adulti in difficoltà e il Pronto intervento alla stazione centrale, in collaborazione con le molte organizzazioni del terzo settore che operano sul campo, dalla Ronda della carità alla Caritas, dai Fratelli di san Francesco ai City Angels. Rispetto alla precedente gestione, l’assessore annuncia un cambiamento d’impostazione: «Andremo incontro a queste persone a cercarli per aiutarli e condurli in situazioni meno degradate, non per mandarli via, come in passato si faceva con ogni strumento, a partire dalle ordinanze».

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons