Milano e i fronti caldi delle amministrative
La città si prepara a scegliere il suo primo cittadino tra novità, riconferme e sfide pressanti: Expo, lavoro e convivenza multietnica in primis
Sarà il sindaco dell’Expo 2015, quello che uscirà dalle urne a metà maggio. Ma sarà anche il sindaco che dovrà affrontare le mille contraddizioni di una città come Milano, dove la metropoli industriale e benestante si scontra con la crescente povertà. La città del panettone, della Borsa, dei poteri forti, deve ogni giorno fare i conti con un popolo sempre più crescente di poveri. I “nuovi poveri”, quelli milanesi, sì perché c’è ora anche un popolo di milanesi tutti ex: ex impiegati, ex operai, ex dirigenti di aziende lasciati a casa.
Ma la partita si gioca su tanti fronti, dalla sicurezza ai nomadi, al nuovo quartiere da far sorgere a Cascina Merlata. Oppure sulla nuova moschea per offrire una soluzione che possa durare nel tempo. Argomenti contesi tra centrodestra al governo di Palazzo Marino con Letizia Moratti, e il centrosinistra che si candida con Giuliano Pisapia alla sostituzione. Tutt’altro che debole sembra il candidato del terzo polo, Manfredi Palmeri.
Priorità e impegno è stato chiesto anche dai rappresentanti di sette tra le più importanti realtà laiche del mondo cattolico ambrosiano, a tutti i candidati. Una lettera che raccoglie principi e priorità necessari all’impegno politico, riuniti in un “decalogo” che rappresenta un interessante segno di discernimento da parte di laici impegnati, e come tale è affidato a una più vasta riflessione.
«Il nostro comune progetto è che Milano sia città dell’Expo e città delle opportunità per tutti, sia per chi fa fatica a trovare lavoro, sia per le famiglie»: sono parole di Mariolina Moioli, attuale assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali del comune di Milano, candidata per “Milano al centro”.
Per Andrea Fanzago, candidato al consiglio comunale per il Pd, «occorre ridare speranza a Milano e ai milanesi, e in particolare un sindaco che sappia curare, custodire e cambiare la città».
«Amare una metropoli come Milano è una sfida quotidiana. Ci vuole un grande amore per scorgervi tutto il bello che c’è: l’operosità, lo spirito di accoglienza e di solidarietà, la generosità, la “vocazione alla fraternità”», dice Susanna Mattarelli, presidente regionale del Movimento politico per l’unità, ricordando quanto Chiara Lubich indicò nel 2004 durante la sua ultima visita a Milano.
«Milano è una comunità che ha bisogno di nuovo slancio morale, culturale, scientifico – dice Giovanni Grioni, candidato al consiglio comunale nella lista Udc -. Penso a una città più vivibile, capace di guidare la ripresa delllo sviluppo economico con giustizia e solidarietà».
Carlo Genovese