Milano, allarme pizzo
Secondo i dati della Dia, un negoziante su cinque subisce l'usura. Il sindaco, intanto, annuncia l'avvio di una commissione antimafia
Si presenta una libro sulla criminalità e a Milano vengono in luce dati allarmanti. Secondo il presidente dell’associazione Sos racket e usura, Frediano Manzi, è la conferma di ciò che attraverso numerose inchieste stanno dimostrando in questi anni: che le mafie hanno conquistato il capoluogo e il suo hinterland.
Nella città di Milano e nella sua provincia, secondo Sos-criminalità- sono 20mila le vittime di usura ed estorsione che ogni anno finisco in mano ad organizzazioni criminali. «Per anni abbiamo lanciato questo allarme, con il risultato di vederci continuamente delegittimati dalle istituzioni che ci hanno costretto, oramai da due mesi, alla chiusura del sito e della nostra associazione». Ora il sindaco Pisapia, dati alla mano, lancia l’allarme: «A Milano un recente rapporto della Dia parla di un negoziante su cinque che subisce l’usura e paga il pizzo: questo significa, per le organizzazioni mafiose, avere addentellati soggetti che non hanno più la forza di ribellarsi». Conclusione: «Se non mettiamo paletti per frenare le infiltrazioni a Milano, finiremo sconfitti».
In parole povere, è come dire che il 20 per centodegli esercizi commerciali milanesi è sotto ricatto della criminalità organizzata: 6.000 esercizi pubblici e negozi su 30 mila. Da Confcommercio fanno sapere che non ci sono riscontri a questi dati, poiché non è semplice quantificare il fenomeno. «Una cosa la possiamo dire per certo – ha affermato però Pisapia alla presentazione di Senza Padrini, il libro sulla mafia del giornalista Filippo Astone -: è finito, per lo meno a Milano, il periodo in cui i rappresentanti delle istituzioni negavano ed escludevano che nel capoluogo e nell’hinterland ci fosse la mafia».
A breve Pisapia darà avvio ad una Commissione antimafia formata da consiglieri comunali e ad un Comitato di esperti di supporto al sindaco. Nel comitato, che interagirà con la commissione consigliare tramite il presidente del Consiglio comunale, dovrebbero trovare posto anche magistrati a riposo.