Migranti, nessuno resti indifferente
Il Consiglio pastorale diocesano, insieme con il vescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha redatto un messaggio in cui esprime grande preoccupazione per le vicende di queste ultime settimane, riguardanti i profughi che raggiungono le nostre terre.
Un appello accorato e un invito affinchè «nessuno rimanga indifferente, nessuno dorma tranquillo, nessuno si sottragga a una preghiera, nessuno declini le sue responsabilità». È la chiesa di Milano che vuole condividere il disagio che prova, le domande che sorgono, l’urgenza di interventi, iniziative, parole che dicano speranze di futuro e passi di civiltà.
Il giorno successivo alla grande manifestazione chiamata Ricetta Milano – in cui si è svolto il grande banchetto a cui hanno preso parte oltre 10 mila commensali per manifestare solidarietà, accoglienza, desiderio di inclusione, di amicizia e di pace -, il consiglio pastorale diocesano ha voluto rimarcare il forte disagio riguardo a quello che succede nel Mediterraneo, in Italia e in Europa, domandandosi se tutto questo può lasciare indifferenti i cristiani.
«Possono i cristiani stare tranquilli e ignorare i drammi che si svolgono sotto i loro occhi? Possono coloro che partecipano alla messa della domenica essere muti e sordi di fronte al dramma di tanti poveri, che sono, per i discepoli del Signore, fratelli e sorelle? Gli innumerevoli gesti di solidarietà, la straordinaria generosità delle nostre comunità può consentire di “avere la coscienza a posto” mentre intorno a noi c’è gente che soffre troppo, che fa troppa fatica, che paga a troppo caro prezzo una speranza di libertà e di benessere? Di fronte al fenomeno tanto complesso della mobilità umana, delle migrazioni, delle tragedie che convincono ad affrontare qualsiasi pericolo e sofferenza pur di scappare dal proprio paese, la comunità internazionale, l’Europa, l’Italia possono rassegnarsi all’impotenza, a interventi maldestri, a logorarsi in discussioni e contenziosi, mentre uomini e donne, bambini e bambine muoiono in mare, vittime di mercanti di esseri umani?».
I governanti che i cittadini italiani hanno eletto, continua l’appello, possono sottrarsi al compito di spiegare quello che stanno facendo, di argomentare di fronte ai cittadini il loro progetto politico, che onori la Costituzione, la tradizione del popolo italiano, i sentimenti della nostra gente? Un testo forte e molto chiaro che invita alla responsabilità chiunque, credente o non, abbia a cuore il destino dell’umanità.
L’appello ha una portata ancora maggiore in quanto è parte del lavoro e della riflessione che sta facendo la chiesa di Ambrogio riunita per svolgere il ruolo di assemblea sinodale per il Sinodo Minore “La chiesa dalle genti. Responsabilità e prospettive”,che sarà chiuso a fine anno.