Michele Pellegrino, presbitero e studioso

Twenty-five years after his death in Turin on 10 October 2011, a commemoration was held in honour of Michele Pellgrino, eminent scholar, university lecturer, Archbishop of Turin from 1965 to 1977, and cardinal. Among the speakers was the present Archbishop, Cesare Nosiglia, and Livio Maritano, the Emeritus Bishop of Acqui. The talk published here gives an outline of Pellegrino as presbyter and academic. It looks at his life, which often demonstrated tremendous generosity as well as absolute faithfulness to Christ and to other people. Some things come into particular light: the witness of his poverty embraced out of love for others, his renunciation of any personal egoism, with a sensitivity that was ready, following the example of St Augustine (who he knew and loved in a special way) to respond to the needs of the world where he exercised his ministry. The striking thing about him is his integrity in living out his intense intellectual life and his rich experience as a pastor in the Church.
La personalità di Michele Pellegrino è lineare, ma molto ricca. La si potrebbe delineare sotto differenti aspetti, che metterebbero in luce una fisionomia spirituale e umana di grande levatura e di grande coerenza. Così mi suggeriscono i ricordi di lui che ho ancora ben vivi: di lui, intorno agli anni ’50 docente di Letteratura Cristiana Antica, il cui corso ebbi modo di seguire fin dal primo anno (concluso con il mio primo esame); di lui, intorno agli anni ‘60 professore ormai affermato anche a livello internazionale, di cui ero diventato assistente; di lui, intorno agli anni ’70 quando, arcivescovo di Torino, mi indusse con fermezza ad accettare la nomina a segretario del Consiglio Pastorale, primo laico a ricoprire quella funzione. Tanto si potrebbe dire, ma non voglio seguire il filo dei ricordi.

Vorrei piuttosto, in questa occasione in cui si commemora il venticinquesimo anniversario della morte, portare qualche contributo alla conoscenza della sua figura. Vorrei chiedermi e riflettere quando e in che modo sia scaturita in lui, prete e studioso, l’una e l’altra vocazione, perché non ho dubbi nel dire che anche la scelta dello studio è stata da lui vissuta come una vera e propria vocazione.

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