Mi scappa la pipì
«Mia figlia di cinque anni fa la pipì a letto ogni notte. Come aiutarla?».
Angela ‑ Siracusa
«Mia figlia di cinque anni fa la pipì a letto ogni notte. Come aiutarla?».
Angela ‑ Siracusa
Si chiama “enuresi” l’emissione involontaria di urine dopo che sia passato il periodo della maturità fisiologica, in genere tra i tre e i quattro anni. Ai cinque anni di età riguarda ancora un 10 per cento di bambini. Se si bagnano sia di giorno che di notte è opportuno consultare il pediatra per assicurarsi che non esista una causa organica, come una scarsa capacità della vescica o alterazioni malformative delle vie urinarie. Ma se la perdita di urine è solo notturna, prima di cercare eventuali cause mediche, è utile concentrarsi su tutto quanto possiamo fare perché i nostri bambini si sentano aiutati a raggiungere l’autocontrollo.
Alla sera è utile non dare da bere per due ore prima di dormire e portarli in bagno prima della nanna. Durante la notte si può decidere, per un periodo breve, di svegliarli dopo un’ora e mezza dall’addormentamento, per svuotare la vescica. Al mattino è necessario non biasimarli se il letto è bagnato. Il rimprovero non è che un ulteriore motivo di dispiacere e di vergogna. Quando è indotta in misura eccessiva, la vergogna non produce mai nei bambini niente di buono. Nasce in loro il proposito di nascondere i loro problemi (e in definitiva la propria interiorità). Oppure nasce un atteggiamento di sfida, anche se inconscia, che comunque rallenta il passaggio verso la motivazione all’autonomia.
L’enuresi è un sintomo dalle molte facce: un ritardo della maturazione fisiologica da un lato (spesso già presente in passato in un genitore) e fattori psicologici dall’altro. Non è raro che rappresenti una risposta del bambino a conflitti familiari e alla paura di perdere affetto e stima. All’opposto non è raro che il bambino possa superare il problema se viene messo affettuosamente in grado di aumentare la sua motivazione verso il tenersi asciutto. È un buon metodo ad esempio favorire la sua partecipazione attiva ai risultati attraverso la registrazione dei successi. Senza mai dimenticare che ogni scelta di metodo dovrà far parte di un atteggiamento adulto di fiducia e di sostegno allo sviluppo del bambino.
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