Mi ero trovato tra l’incudine e il martello

Dare precedenza ad un'emergenza di lavoro o aiutare un amico in difficoltà? Una storia vera dalla Slovacchia, dal Vangelo del giorno di Città Nuova
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Dovevo finire entro la serata la traduzione di un intervento per un congresso, quando un amico mi telefonò per dirmi che aveva urgenza di essere aiutato a tradurre una lettera. Siccome era stato appena assunto, far bene quel lavoro era importante per lui. Gli assicurai il mio aiuto: per me era fare un atto d’amore a Gesù. 

 

Senonché, una volta ricevuta la lettera, mi accorsi che certi termini tecnici risultavano difficili anche per me, che non ero del settore. Solo con l’aiuto di Internet e varie telefonate a specialisti riuscii a portare a termine la traduzione, anche se a spese del mio lavoro. Mi ero trovato tra l’incudine e il martello, come si dice, ma ero sereno per aver aiutato l’amico.

 

A questo punto telefonai alla società che mi aveva affidato il lavoro per spiegare che avrei mandato la traduzione la mattina seguente, pensando di lavorare tutta la notte. La risposta: «Puoi dormire tranquillo. Quell’intervento che doveva aver luogo il primo è stato spostato all’ultimo giorno”.

T. M. – Slovacchia

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