Metti un regalo sospeso a Natale
Molti avranno sentito parlare della tradizione napoletana del “caffè sospeso”, e di come questa abbia a sua volta ispirato iniziative analoghe, declinate secondo le maniere più diverse in base al contesto; e tra queste c’è quella del “regalo sospeso e circolare”, lanciato dal pediatra, formatore e divulgatore (conta circa 100.000 follower sui diversi social) Antonio Di Mauro.
«L’idea è in qualche modo ispirata al caffè sospeso – racconta il dott. Di Mauro –, ed è iniziata quando avevo l’ambulatorio a Margherita di Savoia [in provincia di Barletta-Andria-Trani, ndr]. Lì capitava che i genitori dei piccoli pazienti lasciassero in segreteria vestitini o giocattoli ancora in buono stato che i figli non usavano più, perché potessero essere utili ad altri bambini; così ci è venuta l’idea, con l’occasione del Natale, di istituzionalizzare la cosa».
Il meccanismo è semplice: ciascuno può portare in ambulatorio un pacco regalo, scrivendo sopra l’età del bambino a cui il dono si rivolge, e magari anche un messaggio di auguri per chi lo riceverà; e può a sua volta prenderne uno da portare a casa se lo desidera, in un’ottica di solidarietà e circolarità. «I bambini imparano da ciò che fanno gli adulti – osserva il pediatra –: per cui, se vedono che ciò che loro non usano più può acquistare nuova vita, questo è un insegnamento importantissimo che passiamo loro».
Nei quattro anni in cui il dott. Di Mauro ha portato avanti l’iniziativa a Margherita di Savoia la risposta è stata notevole, tanto che non si è fermata al Natale: «Capitava che anche in altri periodi dell’anno qualcuno portasse un regalo sospeso, così che l’ambulatorio diventava un punto permanente di scambio. Oltretutto, questo faceva sì che i piccoli non accedessero all’ambulatorio con timore: è bello per un bambino sapere che dopo una visita, magari un po’ fastidiosa, lo aspetta un regalo». Non solo: «Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, grazie ai contatti che ci ha fornito una mamma proprio di quel Paese, siamo anche riusciti ad inviare lì generi di prima necessità raccolti in questo modo».
Ora il dott. Di Mauro ha lanciato per la prima volta l’iniziativa nella sua nuova sede, a Bari. «Ho iniziato da poco e quindi è ancora troppo presto per fare bilanci, anche se alcuni pacchi sono già arrivati e i social sono in effetti un grande aiuto nel diffondere l’iniziativa – racconta –. Non so se in città possa essere più difficile innescare meccanismi di questo tipo rispetto ad un paese più piccolo, ma sono fiducioso».
Il pediatra afferma di non conoscere colleghi che abbiano promosso iniziative simili, ma sottolinea che meccanismi analoghi di solidarietà sono comunque presenti nell’ambito sanitario: «Penso ad esempio a tutte quelle associazioni di volontariato che organizzano donazioni ai bambini ricoverati nei reparti ospedalieri, in particolare appunto a Natale. Del resto, se un bambino è lì in una giornata di festa, significa che non sta vivendo un momento facile, per cui è importante che riceva un segnale di questo tipo».
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