Mettersi in gioco per Haiti

Una caccia al tesoro e una festa, organizzata da un gruppo di associazioni di Trieste, per non dimenticare l’isola caraibica. Uno stimolo per scuotere la città dall’indifferenza e scoprirne nuove prospettive.
Trieste attività gmu

Il progetto “Insieme per Haiti”, aveva già unito in una festa di carnevale diverse associazioni di Trieste. Ora una “Caccia al tesoro” per non dimenticare la tragedia dell’isola caraibica, ha nuovamente messo insieme l’A.S.D Calicanto Onlus, Le Buone pratiche Onlus, la Microarea Cittàvecchia –San Vito e la Casa della Parola, le Acli. Ideatori dell’iniziativa e braccia per la sua realizzazione concreta sono stati i Giovani per un mondo unito. Duplice lo scopo del progetto: aiutare le popolazione centramericana e avvicinare le diverse associazioni attive a Trieste, accomunate dall’impegno giovanile e dall’aiuto all’altro. Ricco lo scambio di idee, opinioni, suggerimenti,  critiche tra le varie realtà e che ha portato al successo della manifestazione.

 

Lo scorso 22 maggio, 130 giovani si sparpagliati nelle vie della città per un’ avvincente caccia al tesoro. Al gioco hanno partecipato 15 squadre che dovevano superare 5 tappe, ognuna delle quali rappresentava e descriveva simbolicamente le attività delle varie realtà promotrici dell’evento.Alla manifestazione hanno partecipato anche ragazzi diversamente abili.

 

Tra i quesiti ad esempio bisognava immedesimarsi in una persona cieca e sperimentare un rapporto di totale fiducia con la guida. Oppure bisognava tradurre una frase in una lingua extraeuropea. In proposito uno dei partecipanti commentava. «Quando ho avvicinato un venditore senegalese per chiedergli aiuto, mi sono accorto che per la prima volta, non era lui ad aver bisogno di noi, ma noi di lui. Mi ha fatto riflettere l’inversione dei ruoli». Tutti comunque sono stati piacevolmente sorpresi dal trovarsi in una compagnia variegata e aperta a ideali di cui si sente l’ assoluta necessità in una società spesso reclinata nell’indifferenza.

 

Più che una gara è stata una festa dell’amicizia, possibile anche dentro un comune territorio di appartenenza, guardato per un pomeriggio con altri occhi e con un’ insospettabile gioia di vivere, che ha messo assieme divertimento e responsabilità verso chi soffre indicibilmente come appunto i giovani haitiani.

 

Scontato quindi che la premiazione finale, nella piazza di S.Antonio ha avuto le caratteristiche di un altro tipo di “tesoro” trovato da tutti: il rispetto reciproco, la scoperta di amicizie nuove o ritrovate, l’emozione di vivere senza scontrarsi e senza voler primeggiare a tutti i costi. Per Haiti sono state raccolte 800 euro. La presidente di una delle associazioni ha voluto poi offrire una somma cospicua, ricordando i mattoni del volantino. «Piccolo o grande che sia il nostro contributo per ricostruire Haiti deve essere concreto».

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