Merenda e prepotenza

«Giorni fa nostro figlio di 11 anni ci ha raccontato che tre compagni più grandi lo hanno costretto a dar loro la sua merenda. Ora temiamo che possa succedere ancora. Vorremmo proteggerlo. Come fare?». G.M.
Giovani

Il vostro bambino ha subìto un atto di prepotenza. Non parliamo di bullismo perché non è un evento ripetuto. Voi genitori siete stati abili nell’intercettare il suo cambiamento di umore e nell’aiutarlo. Sia farvi raccontare il fatto che andare a parlarne con la professoressa sono fattori protettivi per lui, che è stato così incoraggiato a non subìre in silenzio. Da ora in poi,  due sono i modi principali in cui meglio potete proteggerlo.

Il primo è prendervi cura della sua autostima. Se gli manderete messaggi di fiducia nelle sue potenzialità sociali (saper dire la propria opinione, saper dire quando non è d’accordo, saper chiedere quando è nel bisogno), imparerà ad aver fiducia in sé. Diventerà più capace di affrontare le inevitabili difficoltà.

Il secondo è coagulare intorno a voi l’interesse delle altre famiglie e degli insegnanti per la prevenzione di episodi simili o più gravi. Questo è il modo più incisivo e moderno di tagliare le gambe al bullismo. È importante non limitarsi a chiedere soltanto alla scuola di mettere in piedi programmi di prevenzione. Se si vuole cambiare il clima scolastico, le famiglie devono farsi parte attiva di questi programmi, costruendo gruppi di lavoro con gli insegnanti e sensibilizzando altri genitori. Lo sviluppo sociale dei nostri figli merita queste attenzioni speciali!

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