In memoria delle vittime di mafia
Con l’avvio della Primavera avviene il risveglio dei sensi e della natura. Eppure c’è anche chi vive questo giorno per rinverdire, nel dolore, la primavera della verità e della giustizia sociale. Libera (l’associazione italiana di promozione sociale fondata da don Ciotti nel 1995, con l’intento di lottare contro la criminalità e diffondere la cultura della legalità) celebra infatti oggi la XXII “Giornata della Memoria e dell’Impegno” in ricordo delle vittime innocenti di mafie.
Dal 1996 ogni anno in una città diversa (quest’anno toccherà in particolar modo a Locri – territorio in cui troppo a lungo l’ndrangheta ha spadroneggiato, creando sudditanze psicologiche, morte e illegalità di ogni genere) viene letto un elenco di circa 900 nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti.
La città di Locri è stata protagonista di alcuni importanti eventi già nei giorni precedenti: il giorno 19 marzo vi è stato infatti l’incontro dei familiari delle vittime con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha espresso parole di fiducia per i cittadini di Locri, della Locride e dell’intera Calabria: «Tutta l’Italia vi deve solidarietà per il vostro dolore, rispetto per la vostra dignità, riconoscenza per la vostra compostezza, sostegno per la vostra richiesta di verità e giustizia. Per questo desidero dirvi che le vostre ferite sono inferte al corpo di tutta la nostra società, di tutta l’Italia».
Oggi, giorno 21, avverrà il concentramento dei partecipanti presso il Lungomare lato nord, per dare il via di mattina al corteo che si fermerà in Piazza dei Martiri per leggere i nomi delle vittime. Seguiranno degli interventi di Libera, Avviso Pubblico e i familiari delle vittime. Dalle 14,30 fino alle 17,30 sarà la volta di vari seminari tematici.
In riferimento alle scritte minacciose e ingiuriose contro don Ciotti apparse nei muri del Vescovado e in altri luoghi di Locri, il coraggioso prete ha commentato: «Questi vili messaggi – vili perché anonimi – sono comunque un segno che l’impegno concreto dà fastidio. Risveglia le coscienze, fa vedere un’alternativa alla rassegnazione e al silenzio. Noi è con questa Calabria viva, positiva, che costruiamo, trovando in tante persone, soprattutto nei giovani, una risposta straordinaria, una straordinaria voglia di riscatto e di cambiamento».
Il Vescovo di Locri, nell’esprimere la sua vicinanza a don Ciotti e a Libera ha aggiunto: «La Chiesa di Locri-Gerace, sulla scia del Magistero, delle indicazioni del Santo Padre e delle determinazioni dell’Episcopato calabro continuerà senza indugi a perseguire la strada indicata dal Vangelo, che non ammette nessuna forma di violenza e di prevaricazione, ribadendo che chiunque aderisce ad associazioni criminali si pone fuori dalla comunità cristiana. Rinnoviamo l’invito a non lasciarci intimorire da alcuna forma di minacce e a partecipare con entusiasmo alla Giornata della Memoria e dell’Impegno che si terrà domani con la marcia che partirà dal Lungomare di Locri».