Il Mediterraneo visto da Cannes

La sfida dell’unità per la pace. A Cannes un convegno all’insegna della fraternità con amici delle diverse religioni. Un patrimonio significativo nel contesto attuale e di sempre
Cannes (wikipedia)

A distanza di 547 miglia marittime a nord di Lampedusa, il Mediterraneo non cambia. Nemmeno il tepore del sole svilisce procedendo a settentrione, lo testimonia a vista d’occhio il rigoglio delle piante che arredano finemente la Croisette, l’elegante lungomare di Cannes. Non cambia nemmeno il significato che accompagna la storia del Mare Nostro: crocevia di civiltà, culture, storia, religioni che aspira alla pace.

Qui nasce nel novembre 2011 l’Associazione Vivre Ensemble à Cannes, quando, in occasione del 25° anniversario degli Incontri di Assisi, avviati da Papa Giovanni Paolo II nel 1986, un gruppo di persone appartenenti a diverse religioni, decidono di percorrere la città per manifestare come i credenti sono ambasciatori di pace e unità.

Si accorgono, al di là di ogni aspettativa, di essere in tanti a partecipare da qui alla decisione di dar seguito a quell’idea. Da allora le comunità di Cannes – ebrei, cristiani, musulmani e buddisti – hanno deciso di incontrarsi per conoscersi meglio, scommettendo sulla fraternità e su possibili progetti comuni in rispetto delle rispettive identità e differenze per creare spazi di fraternità e di benevolenza, aperti a tutti, credenti e non credenti.

Aspirazione perseguita con impegno, tanto che nel 2015 l’Associazione Città per la fraternità ha insignito il Comune di Cannes del Premio Chiara Lubich per la fraternità proprio per aver sostenuto l’azione di Vivre ensemble a Cannes nei progetti di integrazione e di dialogo. Da allora si sono intessuti rapporti di profonda amicizia tra la nostra Associazione e quella della Costa Azzurra.

Il 13 novembre scorso, presso il Teatro Alexandre III, esattamente a sette anni dalla strage del Bataclan, si è svolto il convegno dal titolo: “La pace nel Mediterraneo: una sfida!” – sfide culturali, interconfessionali, economiche, di civiltà, educative, ecologiche. Sono intervenuti esponenti di diverse religioni e di realtà impegnate a diffondere la fraternità. Un parterre composito ricco di contenuti.

Dalla nascita dell’Associazione intensa la collaborazione con il Movimento dei Focolari per gli intenti comuni che vedono nel dialogo la chiave per il presente e il futuro dell’umanità. Presenti al convegno numerosi membri che sostenuto l’iniziativa dando il loro contributo a vari livelli e in particolare nella traduzione dei relatori giunti dall’Italia.

Veronique Francou, psicologa, presidente di Vivre ensemble à Cannes, ha introdotto il Convegno, passando poi il microfono al delegato del Sindaco di Cannes, David Lisnard, l’Assessore alle Relazioni Internazionali e al Turismo, Thomas De Pariente. La denominazione del suo assessorato lascia intendere quanto il turismo sia direttamente relazionato ai rapporti a vari livelli con gli altri Paesi, questo il senso del suo saluto.

Sono seguiti gli interventi dei relatori delle diverse fedi religiose. Frank Teboul, Rabbino Capo di Nizza e della Regione Costa Azzurra, con il tema sul popolo ebraico e l’esperienza messianica: Gerusalemme, laboratorio di unità per la pace nel contesto mediterraneo; Véronique Francou ha condiviso l’esperienza di dialogo interreligioso quale fermento e valore imprescindibile per il futuro di umanità. Fouad Hassoun, libanese maronita vittima di attentato che lo ha reso cieco ha raccontato l’esperienza di perdono come percorso di riconciliazione.

Nel pomeriggio sono seguite le relazioni: Maurizio Certini, Centro internazionale studenti La Pira e consigliere della Fondazione La Pira, con “Giorgio la Pira e la pace dalle città del Mediterraneo”, messaggero delle ispirazioni del sindaco fiorentino che del Mediterraneo aveva fatto la missione della propria esistenza, ha ribadito quanto le città del Mediterraneo hanno una specifica vocazione a costruire una nuova civiltà. Mohamed Bamoshmoosh, responsabile culturale della comunità islamica di Firenze, ha portato i frutti dell’esperienza di dialogo fonte di aperture all’alterità e alla fraternità. Stefano Cardinali, presidente dell’associazione “Città per la fraternità”, ha riferito del contributo associativo specifico alla fraternità indicando quelle città, che mettendo al centro del proprio agire politico e amministrativo la fraternità, hanno merito il Premio Chiara Lubich per la fraternità. Ha proposto a tutta la sala di fare un patto di fraternità, perché essa inizia da ognuno.

Il pomeriggio è proseguito con padre Alexis Leproux, vicario episcopale, incaricato delle relazioni mediterranee da monsignor Jean-Marc Aveline che ha ricordato che il Mediterraneo è luogo teologico del monoteismo, culla di civiltà per l’incontro di culture e religioni. Azeddine Hamoum, psicoanalista, simpatizzante del Fratellanza Sufi Alawiyya e l’ONG AISA Internazionale, ha richiamato quanto la formazione delle coscienze incide sul raggiungimento della pace.

Ha chiuso il ricco convegno la Tavola Rotonda: “La fratellanza in città”, domande poste a diversi rappresentanti della società civile e religiosa per una riflessione di come la fraternità, il dialogo, l’attenzione ai generi, all’intergenerazionalità siano tutte sfide essenziali, che oggi come ieri e come domani, cui l’umanità dovrà trovare risposte sempre più adeguate ad un cammino di vera promozione umana e nel rispetto del creato da essa abitato.

Il Mediterraneo, Mare nostro, in cui non è specificato il possessore, si profila come il Mare dei popoli, su di esso si affacciano tre continenti, mentre ad Ovest si apre all’Occidente, è appunto un luogo aperto in cui confluisce il mondo, per questo da esso deve necessariamente partire un messaggio di Pace di Fraternità.

L’Associazione Città per la fraternità ha voluto consegnare al Comune di Cannes e all’Associazione Vivre ensemble à Cannes una targa a confermare la volontà di continuare nel cammino concreto di fraternità a beneficio delle città per un mondo migliore.

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