Media
Responsabilità dei comunicatori
Il servizio alla verità
«Dobbiamo rilevare l’offensiva dei media audiovisivi che celebrano la Pasqua a loro maniera concentrando nella Settimana santa le loro critiche alla Chiesa e alla fede cristiana. Quanti celebrano le liturgie all’interno delle loro comunità non ne saranno influenzati. Ma chi è meno informato e meno coinvolto nella vita della Chiesa sarà bombardato da messaggi che si presentano come critiche ma che non sono altro che operazioni di propaganda grossolana». Così il cardinale André Vingt-Trois, descrive gli effetti sull’opinione pubblica della campagna di informazione sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, che tanto sdegno ha suscitato nelle scorse settimane, nel mondo cattolico e non solo. Una sintesi efficace che suscita una riflessione sul potere di influenza dei media, sui pericoli di un’informazione snaturata dalla mancata aderenza ai fatti e distorta dal pregiudizio, sulla responsabilità degli operatori dei media.
Aldilà di ogni considerazione sul significato di questa “propaganda”, giova evidenziare che secondo la “Carta dei doveri del giornalista”, fatto salvo il diritto alla libertà d’informazione e di critica, è «obbligo inderogabile» del giornalista «il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede» e la «verifica delle informazioni ottenute dalle fonti», su cui si richiede la «massima trasparenza».
Sul ruolo dei media illuminante è infine la lettera apostolica di Giovanni Paolo II, Il rapido sviluppo, secondo cui i media «possono e devono promuovere la giustizia e la solidarietà, riportando in modo accurato e veritiero gli eventi, analizzando compiutamente le situazioni e i problemi, dando voce alle diverse opinioni. I criteri supremi della verità e della giustizia, nell’esercizio maturo della libertà e della responsabilità, costituiscono l’orizzonte entro cui si situa un’autentica deontologia nella fruizione dei moderni potenti mezzi di comunicazione sociale».
1970
COMUNICAZIONI SOCIALI
Testimoni digitali
«Capire i mutamenti operati dalle nuove tecnologie nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani, per non rimanere meri consumatori, ma testimoni della vivacità della fede cristiana anche in questa nuova cultura». Con questo obiettivo si è svolto a Roma, dal 22 al 24 aprile, il convegno “Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era cross mediale”, promosso dalla Cei. Un’occasione per rinnovare l’impegno della Chiesa nell’evangelizzazione del continente digitale, per precisare identità e compiti dei media cattolici e fare il punto sulle esperienze in campo.
INTERNET
La polizia contro i pericoli del web
Il pericolo più grave per gli internauti è il furto d’identità, che consente ai criminali del web di carpire informazioni riservate e rubare le password delle e-mail, per riuscire a intercettare anche i dati bancari. È quanto emerge dalla giornata che la Polizia di Stato ha dedicato alla sicurezza sul web, il 2 aprile nelle piazze italiane. Sul sito www.poliziadistato.it informazioni per una navigazione senza rischi.
NAVIGARE IN RETE
Il Web 2.0 rende più produttivi i dipendenti
I datori di lavoro possono stare tranquilli: social network e Web 2.0 fanno bene alla produttività dell’azienda. È il risultato, sorprendente, di una ricerca realizzata dall’Università di Melbourne, in Australia, secondo cui chi naviga in Rete durante l’orario di lavoro, lo fa, oltre che per svago, anche per informarsi, sviluppare idee e restare aggiornato.