Maturità 2020: cosa cambia
Quest’anno i nostri studenti si troveranno di fronte a pochissime novità sul temutissimo esame che conclude l’esperienza scolastica. Infatti, con il secondo governo Conte, sia l’ex ministro Fioramonti che l’attuale ministro per l’Istruzione Azzolina hanno introdotto alcune modifiche rispetto alla riforma del ministro Bussetti che, in verità, aveva già lasciato perplessi gli addetti ai lavori e suscitato molte proteste. Quindi, le attese novità, a parte il ritorno del tema di storia, si rivelano molto approssimative soprattutto quelle che riguardano il colloquio orale.
Prove scritte:
Confermate le due prove scritte. La prima, quella d’italiano, è uguale per tutti gli istituti: vi saranno 8 tracce divise in tre tipologie e ritorna a grande richiesta la traccia di storia. La seconda prova multidisciplinare, caratterizzante per ogni indirizzo di scorso, è stata resa nota, insieme alle altre materie orali, il 30 gennaio scorso dal Miur.
Prove orali:
Riguardo il colloquio orale, le modifiche sono rappresentate dal fatto che sono state eliminate definitivamente sia la tesina che le fatidiche buste – sorteggiate dagli alunni. Di fatto la modifica è rappresentata dall’eliminazione del sorteggio in quanto i commissari devono assegnare ogni giorno a ciascun candidato il materiale preparato precedentemente dalla commissione. Confermati sia l’esposizione orale dell’esperienza dei Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento – ex alternanza scuola lavoro) che le domande di Cittadinanza e Costituzione.
Il ministero dell’Istruzione ha già comunicato le date in cui si terranno le prove. La Maturità 2020 si aprirà con la prima prova mercoledì 17 giugno 2020 con inizio alle 8.30. La seconda prova per tutti gli istituti si svolgerà giovedì 18 giugno 2020. Le prove Invalsi sono andate in deroga anche quest’anno. Si terranno in marzo e quindi l’esito della prova Invalsi non costituisce motivo di esclusione dalla Maturità 2020.