Mattarella ringrazia Lampedusa. “L’Italia è orgogliosa di voi”
Lo hanno accolto festanti i bambini delle scuole di Lampedusa con palloncini colorati e l’inno d’Italia, assieme al sindaco Nicolini e agli abitanti della piccola isola tornata nuovamente sotto i riflettori per la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato è arrivato nel cuore del Mediterraneo per inaugurare il Museo della fiducia e del dialogo aperto a piazza Castello, ma ha voluto rivolgere un saluto e soprattutto un ringraziamento ai lampedusani, partendo dalla parola periferia, che Mattarella vorrebbe abolire perché di fatto Lampedusa è stata una presenza italiana concreta nelle tragedie.
“La vera ragione per cui sono venuto a Lampedusa è quella di dire ai lampedusani che l'Italia è orgogliosa di Lampedusa. Il livello di civiltà che quest'isola ha dimostrato è straordinariamente ammirevole. L'Italia e l'Europa sono debitori di riconoscenza per le vite salvate, per l'accoglienza, per la prima assistenza, per l'ospitalità che Lampedusa ha offerto a tante persone che qui sono approdate”. Il presidente ha poi proseguito affermando che i migranti “porteranno sempre con se il ricordo di questa isola come segno di salvezza. Lampedusa ha offerto a queste persone il volto migliore d'Europa”. Il presidente si è anche recato alla Porta d'Europa (foto) dell'artista Mimmo Paladino per rendere omaggio alle migliaia di naufraghi affondati nel Mediterraneo
“Mattarella ha ragione – commenta Giusi. Il nostro popolo ha sofferto per via dell’isolamento e capisce la sofferenza di chi sbarca qui avendo perduto tutto. Proprio perché ha conosciuto il dolore continua ad accogliere senza farsi troppe domande”.
Il sindaco Nicolini ha voluto incentrare il suo discorso sulla misericordia e papa Francesco. In fondo i suoi concittadini sono un esempio concreto delle opere chieste da Bergoglio. Il presidente a sorpresa ha voluto visitare l’hot spot, già centro d’accoglienza di contrada Imbriacola più volte danneggiato negli anni scorsi quando i numeri degli arrivi erano di migliaia al giorno.
Commovente anche l’incontro con il medico lampedusano Pietro Bartolo, in prima fila nelle operazioni di soccorso e che si è occupato della piccola Favour, la nigeriana di pochi mesi approdata senza la mamma, morta durante il naufragio. «La piccola Favour è ormai necessariamente italiana» ha detto il Capo dello Stato ricordando tutti i bambini arrivati nel Paese o morti tragicamente. Chissà che la sua vicenda non dia una spinta decisiva anche per la legge sullo Ius soli.