Mattarella: i politici combattano la corruzione

Nel suo discorso, in occasione della "Giornata della qualità Italia", il presidente della Repubblica ha affermato: «Tutti devono fare la parte loro per vincere la sfida e ammodernare il Paese... Bisogna ridurre le lungaggini burocratiche, contrastare l'illegalità, combattere senza riserve le mafie». La prossima sfida comincerà il primo maggio con l'Expo
Il Presidente Sergio Mattarella nel corso della cerimonia per la Giornata Qualità Italia foto Quirinale

Corruzione, lungaggini burocratiche, illegalità, mafie: per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono questi i principali mali dell'Italia, un Paese apprezzato in tutto il mondo per le sue produzioni di qualità, per un "made in Italy" che «nasce nella moda, nella filiera agro-alimentare, nel design», anche se «oggi il suo raggio è molto più esteso e raggiunge molti settori della produzione industriale, dalla meccanica a comparti di alta tecnologia», traducendosi in «uno stile, un gusto, un'impronta che presenta al mondo la nostra capacità, la nostra intelligenza, il nostro ambiente, la nostra cultura del lavoro. E il mondo apprezza questo stile italiano».

Intervenendo in occasione della ventesima edizione della "Giornata della Qualità Italia", Mattarella ha parlato della prossima sfida che attende l'Italia: «L'Expo che si aprirà a Milano, il prossimo 1° maggio, è una grande occasione e una preziosa opportunità per il sistema Paese. Garantire cibo e acqua a tutti i popoli, salvaguardando l'equilibrio dell'ambiente e offrendo alle future generazioni uno sviluppo sostenibile, è un impegno, di portata epocale, che sarà posto all'intero pianeta dall'Esposizione italiana.».

Ma come fare? Per Mattarella ognuno deve fare la propria parte «per vincere la sfida e ammodernare il Paese. Deve farlo la pubblica amministrazione, mettendo a sistema le proprie intelligenze, mantenendosi ancorata, nell'azione, ai principi della Costituzione e adeguandosi, rapidamente, alle potenzialità delle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni. Deve farlo la politica a tutti i livelli, operando scelte che favoriscano lo sviluppo e diano priorità al lavoro. Ancor più, alla politica, tocca colpire la corruzione, responsabile di oneri e di alterazioni di competitività intollerabili per il Paese e per il sistema della imprese. Bisogna ridurre le lungaggini burocratiche, contrastare l'illegalità, combattere senza riserve le mafie».

Non solo. «Anche la società – sostiene il presidente della Repubblica – deve sostenere questo impegno di ammodernamento del Paese: con una cittadinanza attiva che, quando è necessario, stimoli, integri, corregga l'azione delle pubbliche istituzioni. Anche gli imprenditori sono chiamati a fare la loro parte, fino in fondo». Come? Affrontando il mercato, utilizzando e valorizzando il lavoro e la creatività deicollaboratori, progettando e investendo con coraggio, sapendo anche crescere nelle dimensioni. Il salto necessario oggi è coniugare la qualità con una struttura più solida, finanziariamente più forte, capace di reggere in mercati globali».

L'obiettivo, adesso, deve essere il recupero della capacità produttiva e dei posti di lavoro perduti in questi anni. «Il mio auspicio – ha concluso Mattarella rivolgendosi agli imprenditori – è che dal vostro lavoro, e da quello convergente di tutte le istituzioni, provengano idee, spinte, risorse per aiutare l'Italia a imboccare una nuova strada di progresso. Il traguardo è alla nostra portata – dobbiamo esserne consapevoli con fiducia – se uniremo qualità, cultura, innovazione e un ammodernamento della macchina dello Stato».

(Per leggere il discorso completo del presidente clicca sul sito del Quirinale)

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