Matrimonio, il costo della festa
«Molti convivono per evitare la spesa del matrimonio. È possibile che non inventino qualcosa di “personalizzato” per il giorno del matrimonio?».
Marco - Cagliari
A parte l’opportunità di scelte di sobrietà, che richiedono di aguzzare l’ingegno per sfuggire alle trappole commerciali dei wedding planning, i matrimoni organizzati, mi sembra che la radice di questo atteggiamento sia nello smarrimento del valore sociale e, per chi si professa cristiano, anche religioso del matrimonio.
È necessario mettere a fuoco quel “di più” del sì pronunciato dalla coppia davanti alla comunità: un circolo virtuoso che, dall’assunzione di responsabilità di lui e di lei come consapevole offerta di impegno verso il bene comune, passando per la richiesta di riconoscimento e sostegno pubblico dei legittimi bisogni familiari, torna a vantaggio di tutti i protagonisti: gli stessi sposi con i loro figli e in fin dei conti tutto il vasto tessuto sociale.
Tutti dovremmo impegnarci a promuovere una cultura dell’alleanza tra ciascuna coppia, con i suoi sentimenti, progetti e risorse, e il contesto circostante, dalla cittadinanza alla parrocchia, capaci a loro volta di strumenti e potenzialità che mancano alla singola famiglia, soprattutto nelle situazioni di criticità o fragilità che possono accompagnare le diverse tappe della sua vita.
Allora sì che la festa del matrimonio, magari “solidale e alternativa”, rappresenta per tutti il taglio del nastro di un viaggio che comincia da quel mitico giorno, tutto da scoprire e condividere.
spaziofamiglia@cittanuova.it