Matrimoni misti: servono ascolto e accoglienza
Quando due persone si incontrano sono due culture ad incontrarsi. Quando due persone si innamorano e decidono di stare insieme, sono due storie che decidono di stare insieme. All’interno di ogni rapporto di coppia, vi è sempre l’incontro tra due sistemi familiari, sociali ed individuali che sono chiamati ad interagire tra loro. Ciascuno, infatti, porta con sé una storia familiare, delle abitudini, dei riti, delle idee e un bagaglio di esperienze che hanno contribuito alla strutturazione di quella che è la persona in quel momento. Se questo presupposto è da considerare vero per tutte le unioni di coppia che si vanno a formare, è ancora più vero nel caso dei matrimoni misti.
La sociologa Mara Tognetti Bordogna definisce così il matrimonio misto: «quel legame che si crea fra un individuo autoctono e un individuo straniero, cioè l’incontro tra due culture, in un contesto di migrazione». I matrimoni misti sono sempre più diffusi nel nostro paese ed in tutta Europa, simbolo di un mondo che sta sempre più mutando e accogliendo al suo interno tutta la diversità. Ed è proprio il rapporto con il diverso la principale caratteristica di queste unioni, che, sebbene sia un qualcosa di costante in ogni relazione, all’interno dei matrimoni misti si configura come una diversità ancora più grande perché può comprendere diversità linguistica, culturale, sociale e religiosa. Senza considerare che anche le esperienze quotidiane vissute da chi ha dovuto intraprendere un percorso migratorio, o anche chi si è trovato semplicemente a vivere in un altro paese, possono essere profondamente diverse.
Le coppie miste possono trovarsi a dover affrontare numerose sfide. Spesso vi può essere una battaglia iniziale con la famiglia d’origine per far accettare quel legame spesso inaspettato. A volte può essere proprio la voglia di identificarsi come persona e staccarsi dalla propria famiglia che può spingere ad una ricerca del diverso. Il processo di accettazione di due culture può divenire ancora più complesso laddove siano presenti dei figli. I figli infatti, costringono le coppie a farsi numerose domande sulla scelta religiosa e sullo stile di vita che si vuole adottare nella propria famiglia. Se prima tali domande riguardavano solo i singoli all’interno della coppia e potevano essere più risolvibili attraverso un’accettazione reciproca, con i figli la situazione può cambiare. Si può essere meno disposti a cedere una parte della propria cultura e meno tolleranti verso quello che viene proposto dall’altro.
La coppia mista può essere esposta a nuove sfide anche quando i figli crescono. Soprattutto per il genitore che si trova all’interno di una cultura non propria, può essere dura integrare più componenti diverse e accettare l’evoluzione del figlio che senz’altro avrà subìto anche l’influenza del paese di residenza.
La diversità di cui parlavamo prima, però, può essere proprio la principale risorsa di questo particolare tipo di unione. Chi vive in un rapporto misto, infatti, diventa un vero esperto di cosa significhi convivere con chi non convalida costantemente le proprie idee e può sviluppare una grande capacità all’ascolto e al convivere con chi è altro da sé. I figli nati da coppie miste possono imparare due lingue, conoscere culture differenti ed avere una diversa sensibilità nei confronti di una società sempre più multiculturale.
I cardini fondamentali sui cui basare questo tipo di unione sono l’ascolto attento, l’accettazione che accoglie l’altro senza puntare a cambiarlo, e il comprendere che nessuno è detentore di una verità assoluta ma solo portatore di diversi punti di vista. Inoltre, punto da non sottovalutare e di fondamentale importanza può essere il trovare dei valori di base da condividere che, al di là della cultura e del credo religioso, possano in ogni caso contribuire alla creazione di un clima di fiducia e rispetto reciproco, facendo sì che la diversità sia realmente un punto di forza: una risorsa per sé stessi e per i propri figli.