Materia e spazio

La tensione tra spirito e materia nel "Rosso plastica" di Alberto Burri.
Arte

A Catania una vasta retrospettiva sui due pittori parla del Novecento artistico, e mostra la loro ricerca della verità. Irrequieta, tesa fra il richiamo della materia e la ricerca spirituale durante il “secolo breve”.

I due artisti, il Burri dei “buchi” e dell’“arte povera” e il Fontana dei “tagli” e degli spazi, compiono, con linguaggi diversi, un percorso parallelo. Il primo ricerca nei “sacchi”, nei “cretti”, nel “cellotex” la vitalità pulsante nella materia. Fontana, insegue i “concetti spaziali”: trafigge la tela di tagli che sono aperture alla dimensione infinita. Entrambi esprimono una identica tensione. Quella per cui l’uomo vuole penetrare l’universo, la cui infinitezza gli sfugge.

Eppure, lo vuole scoprire. Nella materia informe che però può plasmare – il Rosso plastica di Burri (1962) –; nel “taglio” doloroso del proprio spazio – il Concetto spaziale, Attese di Fontana (1966) – per entrare in quello immenso dello spirito. Le cose vengono così sublimate e l’anima può tendere, pur a fatica, verso un Altrove. Tutto ciò viene detto, anzi mostrato, con la poesia del silenzio. Parlano le loro opere. Burri e Fontana sono scomparsi in esse.

 

Burri e Fontana, materia e spazio. Catania, Palazzo Valle, fino al 14/3 (cat. Silvana editoriale).

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