Massimo Bottura e il Refettorio solidale
Tutto inizia ad Expo 2015 quando Massimo Bottura, chef con 3 stelle Michelin per l’Osteria Francescana di Modena, apre il refettorio Ambrosiano a Milano dove gli ingredienti avanzati dai padiglioni venivano cucinati da grandi chef e trasformati in piatti caldi da servire ai senzatetto. Da questa esperienza è nata Food for Soul, un’associazione no-profit con l’obiettivo di realizzare nuovi progetti per combattere lo spreco alimentare coinvolgendo organizzazioni e professionisti del settore culinario nel recupero degli ingredienti e l’aiuto dei più bisognosi.
La catena dei Refettori solidali si è allargata nel tempo e ora è arrivato il momento della città di Torino. Ad anticiparlo è l’assessore al Commercio della Città piemontese durante il Gourmet Food Festival, evento dedicato al cibo e organizzato da Gambero Rosso e GI Events. In questo caso non si tratta di un ristorante ma attraverso Food for Soul, lo chef collaborerà insieme ad altre organizzazioni locali, all’apertura di un nuovo refettorio solidale, dove a rotazione, cuochi volontari si occuperanno di trasformare gli ingredienti recuperati e che altrimenti andrebbero buttati in un pasto buono, nutriente e salutare destinato ai più bisognosi. Mense comunitarie dove c’è un’attenzione particolare all’accoglienza e al dettaglio, affinché gli ospiti possano mantenere la propria dignità.
I refettori di Massimo Bottura nascono infatti come luoghi dove non solo si insegna e pratica il recupero alimentare ma dove l’inclusione sociale è diventa un fattore fondamentale che si alimenta attraverso il momento del pasto.
Il refettorio di Torino si aggiunge ad una lista già lunga di attività: nel 2016, in occasione dei Giochi Olimpici è stato inaugurato il Refettorio Gastromotiva di Rio de Janeiro ed è già pronto il progetto Refettorio Felix di Londra.