Marsiglia e il Mediterraneo
E se facessimo del Mediterraneo un mosaico di speranza? Questa è l’audace prospettiva a cui guarda l’evento “Incontri del Mediterraneo” in programma a Marsiglia dal 17 al 24 settembre prossimi con la partecipazione annunciata di papa Francesco. Nella città marittima del sud della Francia, da sempre al centro di commerci e migrazioni, si riuniranno una sessantina di vescovi e altrettanti giovani rappresentanti delle 5 rive del Mediterraneo (Nord Africa, Balcani, Europa Latina, Mar Nero e Medio Oriente) per affrontare insieme le sfide particolari, ma allo stesso tempo universali: pace, accoglienza, dialogo, ambiente, identità, interculturalità, di questo ‘mare nostrum’, mare condiviso.
Tra conflitti, drammi sulle rotte delle migrazioni, fragilità ambientali, vecchie e nuove povertà il Mediterraneo assume sempre più un ruolo cruciale: ponte fra Occidente e Oriente, crocevia di popoli e culture. L’appuntamento si inserisce come terza tappa del cammino che ha già toccato Bari nel 2020 e Firenze nel 2022. E di quel “pellegrinaggio mediterraneo” tra i “naufraghi della storia” che papa Francesco ha iniziato col suo primo viaggio del pontificato nell’isola di Lampedusa ed è continuato a Lesbo e in molte altre occasioni come a Napoli, quando, nel 2019, parlando di una “teologia del Mediterraneo”, mise a tema «una serie di questioni, spesso drammatiche» che il Mediterraneo pone oggi.
«Esse si possono tradurre in alcune domande che ci siamo posti nell’incontro interreligioso di Abu Dhabi: come custodirci a vicenda nell’unica famiglia umana? Come alimentare una convivenza tollerante e pacifica che si traduca in fraternità autentica? Come far prevalere nelle nostre comunità l’accoglienza dell’altro e di chi è diverso da noi perché appartiene a una tradizione religiosa e culturale diversa dalla nostra? Come le religioni possono essere vie di fratellanza anziché muri di separazione? Queste e altre questioni chiedono di essere interpretate a più livelli, e domandano un impegno generoso di ascolto, di studio e di confronto».
«Dobbiamo convincerci – disse con la sua consueta schiettezza che definiva non solo il contenuto ma anche il metodo di una missione che chiama a raccolta la Chiesa e tutti gli uomini e le donne di buona volontà delle cinque rive –. Si tratta di avviare processi, non di fare definizioni di spazi, occupare spazi».
La sfida di Marsiglia è promessa di futuro, nel solco dei tanti profeti dell’unità e della pace del nostro tempo e affidata ai giovani chiamati ad abitare e rilanciare l’evento da protagonisti. La Chiesa e la città di Marsiglia tutta desidera festeggiare la venuta del papa con un evento unico ed inedito in 4 capitoli diversi: dall’assemblea dei vescovi al Festival con esposizioni, concerti, testimonianze, veglie di preghiera, pasti condivisi. Lo scopo è associare un grande pubblico all’evento, con momenti culturali (concerti, esposizioni, visite, spettacoli), spirituali (veglie di preghiera, testimonianze), istituzionali (conferenze, tavole rotonde). La giornata finale prevede la presenza del papa alla plenaria dei vescovi con i giovani, una celebrazione per i dispersi del Mediterraneo e una grande messa nello stadio dove si aspettano circa 60 mila persone. Da alcune settimane è possibile restare aggiornati sul sito ufficiale della manifestazione, dove saranno accessibili tutte le informazioni e le modalità per poter partecipare o seguire i lavori con dei profili social dedicati.
Il movimento dei Focolari in Francia è pronto alla ‘missione’ con la presenza di giovani del posto, aperti ad accogliere quanti verranno da ogni sponda del mare nostrum. Il gruppo musicale Genrosso ha già in calendario incontri col suo stile unitivo e creativo inconfondibile: workshops con giovani delle scuole cattoliche e musulmane, una serata-concerto, testimonianze.
Ma anche in Italia ci si sta muovendo attratti da un’idea che ha fatto casa nella nostra cultura. Già a Palermo e a Mazara abbiamo visto la gioia di conoscersi nella diversità fra ragazzi francesi e italiani, cristiani, musulmani, diversamente credenti. In Sardegna è noto l’impegno di molti giovani per la pace ed il disarmo. In Toscana il progetto “Armonia fra i popoli” avvicina da vari anni giovani europei, israeliani, e non solo. L’elenco potrebbe continuare nella miriade di gesti, azioni, piccole e grandi iniziative in cui il distintivo della fraternità unisce diversità senza omologare la varietà delle differenze. È dall’ascolto e dal dialogo sincero che può nascere la fraternità! Dalla condivisione dell’impegno per l’accoglienza, per la pace, per il disarmo… Marsiglia 2023 si presenta già come un appuntamento imperdibile…
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