Maria Voce: La politica è il terreno comune su cui costruire l’unità

Perché sia davvero così, però, spiega la presidente del Movimento dei Focolari, c'è bisogno di fraternità. «Solo la fraternità - afferma - può far progredire l’umanità perché porta a considerare ogni uomo un fratello, una sorella, a cui posso dare qualcosa e da cui posso certamente imparare qualcosa». Leggi il discorso integrale
Emmaus

Eminenti Presidenti della Camera e del Senato, Onorevoli senatori e deputati, rappresentanti del governo e dell'opposizione,

sindaci, amministratori, funzionari della pubblica amministrazione, cittadini e, in particolare, voi giovani.

Sono onorata e grata di poter porgere il saluto del Movimento dei focolari in una sede così rilevante.

Chiara Lubich ha speso la vita per un ideale: l'unità.

         Ha cercato e portato l'unità in ogni ambito. Non c'è stato territorio in cui non l'abbia sperimentata: è tipica l'internazionalità del Movimento dei Focolari, dove ciascuno è impegnato – mai superficialmente – a vincere la sfida delle diversità componendole in unità, senza perdere la propria identità. E poi arte, salute, economia, sport, matematica, psicologia, pedagogia, filosofia, teologia… scienze e luoghi umani hanno offerto indistintamente occasione per verificare la portata e la praticabilità dell'unità. Poteva essere esclusa la politica? Impossibile. La portata politica dell'unità è evidente a tutti, talmente evidente che la si dà per scontata.

         La Costituzione italiana, ad esempio, allude all'unità famigliare (art. 29), all'unità nazionale (art. 87), all'unità di indirizzo politico (art. 95), all'unità giuridica e all'unità economica (art. 120). Contesti e finalità diverse, ma un concetto chiaro: dappertutto vi è una dimensione di unità, che parla alla politica, alla vita sociale ed istituzionale, ponendosi e proponendosi come un valore. Di più, essa costituisce l'istanza politica fondamentale e come tale andrebbe declinata per ciò che è: un progetto politico, capace di dispiegarsi a 360° nella vita del Paese.

         Chiara vedeva nella politica “l’amore degli amori” che consente di comporre in unità i progetti degli amministratori e i bisogni delle comunità, ed aiuta i cittadini a realizzare le proprie aspirazioni individuali e sociali.

         L'unità è un valore universale, e perciò trasversale; essa però non è neutrale. Richiede degli elementi di base, fondamentali per guardare ad essa senza commettere errori di prospettiva. Ecco perché Chiara, rivolgendosi ai politici e alla politica, usava richiamare alla fraternità universale. Senza questo riconoscimento reciproco, che interpella tutti i soggetti politici: singoli, partiti, popoli, livelli istituzionali…, diventa difficile – forse impossibile – provare a discutere di unità, la si voglia perseguire in un consiglio comunale o in una comunità municipale, nel Parlamento o all'interno di un partito politico, O, ancor di più, nel contesto internazionale, specie oggi che addirittura si risentono spirare vicini i venti di guerra.

         La politica è il terreno su cui costruire l’unità, ma per farlo è indispensabile partire dalla fraternità. Solo la fraternità può dare il giusto valore alla libertà ed alla uguaglianza, che altrimenti rischiano di rimanere categorie individuali. Solo la fraternità può far progredire l’umanità perché porta a considerare ogni uomo, ogni donna, un fratello/una sorella a cui posso dare qualcosa e da cui posso certamente imparare qualcosa.

         Unità e fraternità secondo il pensiero e l'azione di Chiara Lubich si affacciano appena sulla scena politica, ma non sono piccole le esperienze positive che – come sinteticamente accennate nel video e come anche i giovani stamattina ci hanno mostrato – si vanno realizzando in varie parti del mondo e ci incoraggiano a diffonderle e moltiplicarle per quanto arduo e audace possa essere.

         Esperienze che danno un contributo anche teorico, come l'attività di ricerca del Dipartimento di studi politici dell'Istituto Universitario Sophia e di tante cattedre nelle Università di molti Paesi, dedite a scandagliare gli effetti teorici e pratici del binomio unità e fraternità.

         Questo convegno vuol essere anch'esso un momento di approfondimento, ricercato nel confronto aperto, attento, responsabile, leale e fraterno tra punti di vista diversi. L'unità e la fraternità ne usciranno comunque arricchite, soprattutto se saranno vissute. Sarà una prova della loro praticabilità e proponibilità anche nella politica. E ci darà una visione alta della politica; la politica di cui ha bisogno ogni Paese; una politica che vale la pena di essere vissuta, perché dà senso alla vita di chi vi si impegna: politici, amministratori, cittadini, insieme per il bene comune.

 

Questo il mio augurio!

Questo il nostro sogno: per la pace e per l’unità tra i popoli.

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