Maria, via che porta al Padre

Dal libro-intervista di Benedetto XVI Luce del mondo, un approfondimento sulla Madre di Gesù.
bimbo

L’8 dicembre ricorre la festività di Maria Immacolata, una delle più importanti tra quelle dedicate alla Madonna nell’anno liturgico. Non poteva mancare, nell’ultimo libro-intervista di Benedetto XVI Luce del mondo, un riferimento anche alla Madre di Gesù. L’intervistatore Peter Seewald ha osservato che papa Ratzinger, teologo con un orientamento più cristocentrico che mariano, ha tuttavia esortato i credenti ad affidarsi alla Madonna di Fatima dopo solo un mese dalla sua elezione, usando poi – nella sua visita a questo santuario nel maggio scorso – parole “spettacolari” riguardo all’evento di 93 anni fa, quando il cielo si è spalancato sul Portogallo «come una finestra di speranza che Dio apre quando l’uomo gli chiude la porta». Presentiamo qui un brano tratto dalla risposta del Santo Padre:

 

«È vero, sono cresciuto in una pietà anzitutto cristocentrica, come si era andata sviluppando tra le due guerre attraverso un rinnovato accostarsi alla Bibbia e ai Padri; in una religiosità che coscientemente ed in misura pronunciata veniva nutrita attraverso la Bibbia e dunque era orientata a Cristo. Di questo però fa sempre parte certamente la Madre di Dio, la Madre del Signore. Nella Bibbia, in Luca e Giovanni, compare relativamente tardi, ma in modo tanto più splendente, ed in questo senso è sempre appartenuta alla vita cristiana. Nelle Chiese d’Oriente già molto presto Ella acquisì grande importanza, si pensi ad esempio al Concilio di Efeso del 431. E di continuo, attraverso tutta la storia, Dio se ne è servito come della luce perché Egli possa condurci a sé.

 

«In America Latina, ad esempio, il Messico è divenuto cristiano nel momento in cui è apparsa la Madonna di Guadalupe. Allora gli uomini compresero: “Sì, questa è la nostra fede; con essa veramente arrviamo a Dio; in essa è trasformata e ricompresa tutta la ricchezza delle nostre religioni”. In America Latina, hanno portato le persone alla fede in ultimo due figure: da una parte la Madre, dall’altra Dio che patisce, patisce anche per tutto quello che di violento ciascuno di loro ha dovuto sopportare.

 

«Così bisogna dire che la fede ha una storia. L’ha evidenziato il cardinale Newman. La fede si sviluppa. E di questo fa parte anche una manifestazione sempre più potente della Madre di Dio nel mondo, come guida, come luce di Dio, come la Madre attraverso la quale possiamo riconoscere il Padre e il Figlio. Dio ci ha dato perciò dei segni; proprio nel XX secolo. Nel nostro razionalismo e di fronte alle nascenti dittature, ci mostra l’umiltà della Madre che appare a dei bambini dicendo loro l’essenziale: fede, speranza, amore, penitenza.

 

«E così capisco anche che le persone qui trovino per così dire delle finestre. A Fatima ho visto centinaia di migliaia di persone che, attraverso quello che Maria aveva confidato a dei bambini, in questo mondo pieno di sbarramenti e chiusure, ritrovano in certo qual modo l’accesso a Dio».

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