Mancanza di visione

Non pochi episodi che accadono in un pianeta attraversato dalla Terza guerra mondiale indicano le prospettive limitate di tanti, troppi politici
Erdogan

Scrivo queste righe dopo aver visitato il Venezuela. La situazione del Paese è gravissima, sia economicamente che socialmente, ma soprattutto politicamente. La sicurezza è ai minimi storici, il pane manca e così l’acqua, il muro contro muro tra governo e opposizione impedisce prospettive plausibili. Mercoledì l’opposizione ha annunciato una manifestazione da centinaia di migliaia di persone, mentre il governo ne organizza una già oggi, martedì. Si spera che non venga passata la linea di non ritorno… Mentre appare evidente all’80 per cento della popolazione, stando ai sondaggi, come il presidente Maduro non abbia una visione dell’economia e della politica del Paese atta a far uscire la popolazione dalla crisi.

Leggiamo pure delle scaramucce, per il momento fortunatamente verbali, tra il presidente nord-coreano e l’omologo statunitense (che come sempre guarda soprattutto al suo elettorato interno): un altro muro contro muro che non può che annunciare tempesta. Sperando che non si dia il via a un conflitto che potrebbe essere addirittura di natura nucleare. Il dittatore nord-coreano, che non è scemo, sa benissimo di star giocando col fuoco, ma vuole spingere fino al massimo tollerabile la sua minaccia, anch’egli per evidenti fini politici interni.

C’è poi il caso turco, con un Erdogan che, forte della vittoria seppur risicata nel referendum costituzionale che ha allargato a dismisura la sua possibile presenza nella politica locale (esito contestato dalla stessa Ocse), lancia proclami assai violenti e intolleranti verso tutti coloro che non la pensano come lui. Lo sanno i tanti giornalisti che sono attualmente imprigionati nelle carceri di Istanbul e Ankara.

La mancanza di visione politica dei tre casi citati – ma potremmo aggiungerne altre decine, a cominciare dalla Repubblica Democratica del Congo o dalla grave crisi che attraversa la Bielorussia – pare essere dovuta al fatto che i politici implicati hanno limitato le proprie aspettative non solamente alla politica che si svolge all’interno del rispettivo Paese d’appartenenza, ma ancor più ai propri interessi personali. Quando la politica dimentica il bene comune, ecco che la politica perde di visione. E il peggio può accadere.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons