Manassero conquista il Singapore Open

Giovane, intraprendente e talentuoso, questo bravo sportivo di diciannove anni è la nuova promessa del golf italiano
matteo manassero

Serenità, freddezza, concentrazione. Doti che, in quasi tutti gli sport – e nel golf in particolare – caratterizzano soprattutto atleti affermati, esperti, che in carriera ne hanno viste tante. Gente come Louis Oosthuizen, ad esempio, 30enne sudafricano già vincitore di sette tornei professionistici, tra i quali un Major (British Open 2010). Non è così frequente, invece, che a portare queste qualità in giro per il mondo sia un ragazzo di appena 19 anni. Matteo Manassero, però, è un predestinato: sui campi da quando aveva tre anni e mezzo, nel 2009 il veronese di Negrar conquista il prestigioso The Amateur Championship – uno dei due maggiori tornei per dilettanti – diventando il più giovane vincitore di sempre nella sua categoria e garantendosi il diritto di partecipare al British Open, nel quale si piazza 13esimo a pari merito col numero uno del golf italiano, Francesco Molinari.

Da quel momento, la carriera di Manassero è lanciata. Il 9 aprile 2010, all'età di 16 anni, 11 mesi e 22 giorni, il golfista veneto diventa il più giovane giocatore di sempre a passare il taglio (i primi due giorni di gara) e a qualificarsi per i due giri finali del Masters di Augusta, ambitissimo Major statunitense. Salito di categoria il mese successivo, nell’ottobre 2010 Manassero conquista il suo primo torneo da «pro», il Castelló Masters, battendo l’ennesimo record: a 17 anni, sei mesi e cinque giorni, infatti, il baby fenomeno veronese è il più giovane vincitore di una prova dello European Tour. Nell’aprile 2011, in Malesia, arriva il secondo trionfo tra i grandi, poi inizia un periodo di «stallo», durante il quale Matteo apporta alcune modifiche al suo gioco, in particolare allo swing. «Un periodo difficile», ammette il golfista veronese, che stenta a ritrovare smalto.

Ma, nell’ultimo weekend, ecco la svolta: un fantastico terzo giro permette a Manassero di giocarsi il titolo del Singapore Open, ricco torneo dello European Tour. Matteo si lascia alle spalle gente del calibro di Francesco Molinari e Rory McIlroy (numero uno del mondo), e lotta spalla a spalla proprio con Oosthuizen. Si va alla prima buca di spareggio, che non cancella la parità. La seconda, poi, è un thrilling: il sudafricano ha il match point, ma fallisce clamorosamente un semplice putt. Alla terza buca di spareggio i ruoli si invertono, e Matteo non sbaglia: conquista il torneo mettendo in mostra, oltre al suo smisurato – e già noto – talento, una calma e una tranquillità fuori dal comune. Serenità, freddezza, concentrazione: Manassero ha sorpreso tutti. E il meglio deve ancora arrivare.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons