Mamme e asilo-nido
Il mio bimbo di 20 mesi frequenta il nido. Ha un carattere socievole e la mattina è molto contento, quando lo accompagno. Corre subito a giocare. Vado a riprenderlo alle 14 e lui diventa capriccioso, si mette a piangere e vuole stare solo in braccio. Un giorno mi è capitato di rientrare per parlare con la sua maestra dopo averlo lasciato: appena mi ha sentito è scoppiato in lacrime. Poi in un minuto è tornato a giocare, sorridente. Lei cosa ne pensa?. Manu – Roma ¦ L’asilo nido ha una valenza educativa anche per i genitori perché offre loro la possibilità di condividere la genitorialità con educatori che hanno creato un ambiente idoneo alla socialità e all’apprendimento dei più piccoli. Ma le ansie dei genitori, specialmente nel primo periodo dell’inserimento, sono, riguardo al distacco, effetti che nel bambino si vedono anche in un nido ben funzionante. Che cosa rappresenta infatti il pianto infantile quando nel nido sono contemporaneamente presenti sia la mamma che le educatrici? In quei momenti nel bambino si concretizza il dispiacere legato alla transitoria perdita della mamma, mentre quando la mamma non c’è questo dispiacere svanisce per lasciare il posto ad un vivo desiderio di partecipare alla nuova realtà di gioco e conoscenza. Quando il bimbo è ben legato alla sua mamma, cioè ha un attaccamento sicuro verso di lei, può anche vivere il momento del distacco con dispiacere ma si separa da lei senza un vero trauma, portandola dentro, nel suo cuore, mentre si dedica ad altre relazioni. Come si vede, l’esperienza del temporaneo distacco non ha in sé effetti dannosi per il benessere infantile. Il legame di attaccamento genitore-bambino, oggetto di studio da alcuni decenni, è un legame sicuro quando il bambino ricerca il contatto al momento del ritorno della figura di attaccamento. Nel suo caso, come lei descrive, al bimbo è necessario ristabilire il contatto venendole in braccio. Quando sarà più grande, basterà persino solo un contatto di sguardo.Ma adesso che è ancora piccolo, se piange non è perché è disperato, ma perché vive intensamente il legame di attaccamento e non può esprimerlo che così. Questa esperienza illumina sull’importanza di comunicare al proprio figlio, in ogni momento, la fiducia e la sicurezza di essere amato, al fine di aiutarlo a regolare progressivamente le proprie emozioni. La regolazione emotiva che da piccolo non può ancora avere è infatti un obiettivo fondamentale della sua crescita psicologica, che lo aiuterà a modulare il suo comportamento. spaziofamiglia@cittanuova.it