Mamma sola
L'ombra del dolore, la ricerca della strada, i rapporti, la fede e no.
A proposito dell’articolo “La faticosa strada della vita” a cura di Giulio Meazzini, pubblicato sul n. 23/2009.
Lealtà «Ho letto l’esperienza della ragazza-madre (termine che non dice niente del dramma delle persone coinvolte). Abbiamo vissuto un’esperienza simile. Esteriormente, sembra risolta, con un nuovo matrimonio ed una nuova famiglia di cui la bambina è felice e pienamente partecipe. Ma l’ombra del dolore rimane nel fatto che la figlia vede il padre naturale, cui è molto affezionata, solo due volte al mese quando va bene. Ha perso l’ambiente familiare in cui ha vissuto la primissima infanzia e nel quale si è formata ed è stata felice.
«Rimarrà forse il dolore quando le arriveranno altri fratellini, che lo saranno solo a metà. Rimane per noi, che ci siamo sforzati di costruire rapporti sinceri, che spezzati rimangono come monconi incompleti, tra la nostalgia di non averli completati e lo splendore di averli costruiti.
«Anche in quell’esperienza ho letto, sia pure in proporzione maggiore, che manca la risoluzione, che ancora non c’è la Resurrezione, e ammiro il coraggio del giornale nel proporre un’esperienza che non è a lieto fine, in cui ancora non si vede quel centuplo (che è solo grazia di Dio e non il prodotto della nostra bravura a vivere la Parola) che sicuramente ci sarà, nei tempi e nei modi di Dio.
«Spero che questa lealtà, questa umile sincerità e trasparenza, senza trionfalismi, che si legge in quell’esperienza possa diventare una nuova linea del giornale, che potrà essere sentito al fianco di tanta gente che ancora cerca e ha fede di trovare, ma che forse potrà già trovare, anche se non ancora, proprio nell’essere insieme a cercare».
Giuseppe – Torino
Guida «Vorremmo ringraziare perché avete deciso di pubblicare l’articolo “La faticosa strada della vita”. In questa esperienza può trovare una guida anche chi non è illuminato dalla fede. Oggi i più. Si potrebbe dire che nella vita chi ha la fede può vedere le indicazioni per camminare, ma chi è al buio riconosce solo le indicazioni che possono essere comprese dalla sola ragione. Grazie anche a chi ha donato questa esperienza».
Maria e Vanio
Consapevolezza «Ho letto con molta partecipazione l’esperienza a cura di Giulio Meazzini della ragazza madre. Ho apprezzato soprattutto il fatto che fosse un’esperienza raccontata in prima persona, un tratto di vita coraggiosamente condiviso. Spero possa suscitare, specialmente in noi giovani, la consapevolezza di dover vivere più profondamente le relazioni affettive».
Sara