Mamma e papà si separano. E noi?

Quando una coppia decide di separarsi, perché dopo averle provate davvero tutte non vede altra alternativa davanti a sé, arriva il momento di comunicarlo ai figli.
Famiglie

Comunicare una separazione è un momento importante, qualunque età i figli abbiano. Insieme alla comunicazione di informazioni, una mamma ed un papà dovrebbero ricordarsi di offrire anche delle rassicurazioni.

Le rassicurazioni non riguardano solo ciò che si dice ai figli, ma anche l’atteggiamento con cui si risponde alle loro legittime domande. Perché l’adulto possa fornire rassicurazioni è necessario interpellare anche il suo sistema di credenze e di valori. È per questo motivo che sarebbe opportuno prepararsi prima all’incontro e alle possibili domande dei figli. Domande che rispondono al loro naturale bisogno di sentirsi ancora figli e pertanto amati e custoditi.

I figli dal canto loro potranno essere curiosi e diretti, così come aver bisogno di tempo per assimilare la comunicazione e porre le loro domande. Inoltre l’età, il rapporto tra i genitori e con i genitori e il clima in famiglia orienteranno le loro reazioni. Tracciamo insieme un possibile iter.

La coppia

Una coppia generalmente non arriva alla separazione di punto in bianco. Qualche volta la separazione è a lungo meditata, a volte anche davanti a tutti minacciata, oppure può essere una scelta condivisa o dolorosamente subita. In scenari così diversi può accadere che già da tempo in famiglia si respirino tensioni o addirittura aggressioni, verbali, psicologiche, fisiche, con modalità dirette o con livelli di mancato riconoscimento dell’altro molto forti. In simili scenari agli adulti sembra che non vi sia altra soluzione oltre quella già pensata. E i figli? Cosa vedono loro?

I figli

La separazione dei genitori è un evento con cui i figli faranno i conti per tutta la vita, non solo nel momento in cui gli viene comunicato. È importante che mamma e papà siano insieme quando avviene la comunicazione e possano sin da subito rimandare una immagine rassicurante di adulti che, al di là di quanto avviene tra di loro, sanno ancora prendersi cura dei figli. In questa capacità di occuparsi dei figli sta anche la disponibilità ad ascoltare e comprendere le loro domande, accogliere i loro desideri, paure, proposte, e lasciarsi interrogare dalle considerazioni dei figli per trovare pian piano dentro di sé delle risposte. È importante dunque prendersi del tempo, ma anche lasciare ai figli il tempo per riflettere su quanto ci si è detto, ritornando su aspetti importanti delle conversazioni anche in un secondo momento. Un figlio ha bisogno di sapere e di capire il perché di questa rivoluzione copernicana nella sua vita, e anche di sentirsi accolto lui stesso nelle emozioni che prova. Una separazione è sempre un lutto e come tale destabilizza.

La continuità genitoriale

I genitori non dovrebbero mai dimenticare che: 1) i figli sono e restano delle persone con cui confrontarsi, 2) ci si separa dal coniuge non dai figli. Ai loro occhi è importante rimanere una coppia genitoriale, 3) nel miglior interesse dei figli, è decisivo imparare a gestire separatamente, al di fuori del loro sguardo e udito, qualunque rancore e rabbia nei confronti dell’altro.

Screditare anche in maniera indiretta l’altro genitore nuoce gravemente all’autostima del figlio, alla capacità di pensarsi come “amato, desiderato, apprezzato” da ciascuno dei genitori. Piuttosto, quando l’altro ha delle mancanze che per svariati motivi possono intervenire, sarebbe opportuno aiutarlo a rendersene conto, evitando il più possibile accuse, rimproveri o forme di controllo.

Funzionare come coppia di genitori separati è un processo in cui ci si migliora nel tempo. Assumere accordi chiari col coniuge è importante, ma bando alle rigidità. Ciò che era stato pattuito è importante tanto quanto la sua rivalutazione, per evitare di cristallizzare situazioni che sono per tutti in divenire.

Ci sono alcune domande su cui è importante non dare nulla per scontato, ma parlarne e riparlarne fino a uscire dall’implicito. In un clima rispettoso delle idee, situazioni e tempi di ciascuno emergono più facilmente soluzioni condivise. Una di queste è: con chi vivranno i figli? Come si può loro garantire un buon rapporto con entrambi senza che debbano sentirsi “dei pacchetti postali”? In che modo saranno sostenute le loro spese?

Un esercizio utile per entrambi i genitori può essere di riuscire a mettere da parte, anche per pochi istanti le proprie idee, considerate troppe volte come “assolute”, e provare ad immedesimarsi negli altri (l’altra/o, i figli) per cercare di capire l’importanza dell’altrui punto di vista.

Inoltre se li si ascolta nel profondo e non ci si lascia ingannare dalle richieste più esteriori (come i benefit, gli status symbol), i figli sono capaci di insegnare ai genitori come essere buoni genitori. In fondo attraverso le loro legittime domande chiedono solo questo: ci amate ancora?

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