Malattia dagli animali. Istruzioni senza false paure
Quando si sceglie di prendere un animale e di conviverci a stretto contatto, una delle paure più frequenti è che tale animale possa trasmettere qualche malattia alle persone di casa. Se ciò accade si parla di zoonosi. Non rientrano, però, in questa categoria le patologie indotte da tossine o veleni in conseguenza per esempio di un morso di serpente o le reazioni allergiche a pelo, cute, saliva ecc.
Il passaggio della malattia può avvenire per contatto diretto con l’animale malato, evenienza sia piuttosto rara, e in questo caso sono interessati soprattutto i proprietari, oppure per contatto indiretto mediante materiale contaminato (urine, feci, latte), in quest'ultimo caso la contaminazione dei terreni, delle acque e dei cibi riveste un ruolo importante. Le zoonosi esistenti sono numerose e di gravità variabile, e possono rappresentare un rischio serio soprattutto per bambini, anziani, persone con sistema immunitario deficitario o che si trovino in particolari condizioni, come ad esempio la gravidanza. Per tali motivi e per ridurre il rischio è bene conoscere quelle più gravi e diffuse ed affidarsi ad una corretta ed efficace prevenzione e a semplici e generali norme igieniche personali e dell'animale.
Occorre, infatti controllare periodicamente lo stato di salute dell'animale ed essere regolari nelle vaccinazioni, avere cura dell'igiene del rapporto e del contatto con l'animale, della sua alimentazione e delle deiezioni e, infine, particolare cura va prestata ai contatti con cani randagi, che non essendo controllati, possono con maggiore probabilità veicolare malattie trasmissibili all'uomo e con gli animali selvatici che non dovrebbero mai vivere a stretto contatto con l’ambiente domestico umano.
Come si diceva la gravità e la diffusione delle zoonosi è variabile, esistono, infatti, zoonosi mortali, quali la rabbia e l'echinococcosi e zoonosi meno gravi ma comunque importanti per gli effetti che possono causare nell'uomo, quali la malattia da graffio di gatto, la tigna, la scabbia, la toxoplasmosi, la leishmaniosi ecc. Per fortuna i cambiamenti ambientali, dei modi di vivere, dei metodi di allevamento e delle abitudini alimentari, ma anche i piani di profilassi hanno indotto la scomparsa di diverse ed importanti zoonosi quali la peste e la rabbia canina. Di contro, le mutate condizioni climatiche e con esse i fenomeni migratori insieme anche agli aumentati trasporti nazionali ed internazionali, hanno fatto registrare negli ultimi anni un incremento di zoonosi che un tempo risultavano poco comuni o confinate in ambiti territoriali ristretti. E’ il caso, per esempio, della leishmaniosi, un tempo malattia rara e limitata alle zone costiere del sud dello stivale, oggi evidenziata anche in tante regioni del nord Italia.
Una zoonosi va sempre segnalata al servizio sanitario dell'ASL competente per territorio, sia che si verifichi nell'animale sia nell'uomo. La cosa non comporta sempre interventi o provvedimenti nei confronti di animali o persone ma costituisce un’arma importante per la prevenzione. Infatti, il servizio sanitario informato, eseguiti i dovuti accertamenti, metterà in atto tutte le misure sanitarie necessarie per evitare la propagazione della malattia ed il passaggio alle persone. Questo, infatti, costituisce un terreno d’incontro tra le pratiche veterinarie e quelle riservate alla salute dell’uomo, e solo la giusta collaborazione e coordinazione tra queste due parti (il veterinario ed il medico) può assicurare un corretto intervento e trattamento di eventuali zoonosi a salvaguardia della salute pubblica. Nei prossimi articoli tratteremo alcune delle zoonosi più importanti, alcune scomparse nel nostro territorio nazionale ma ancora molto temute, altre ancora presenti o addirittura in crescita.