Mai dire….

Italia uno, ogni lunedì, ore 23.45. Dissacranti lo sono sempre stati. I tre della Gialappa’s hanno messo alla berlina in questi anni i peggiori vizi nazionali, ben rappresentati da una pletora di presunti vip da piccolo schermo. Chi ha ascoltato su Radiodue la loro contro-cronaca del recente Festival di Sanremo avrà capito quanto necessario sia il loro essere politicamente scorretti in un mondo (quello dello spettacolo, della politica, del calcio), dove vige un ferreo e ipocrita conformismo. Detto questo, si capisce sempre meno perché Gherarducci, Santin e Taranto si ostinino a fare Mai dire Grande Fratello. Gli ascolti sono notevoli, il programma è tra quelli che più riescono in questo momento a creare tormentoni e neologismi. Ed è a tal punto divertente che in una apparente (non casuale a nostro parere) eterogenesi dei fini raggiunge uno scopo opposto a quello voluto: santifica ciò che si voleva bollare come dannato, rende intelligente quel che si voleva mostrare stupido. Se però smaschera la povertà intellettuale dei partecipanti al Grande Fratello prendendone di mira i tic da parvenu del successo, gli scivoloni grammaticali, le sgraziate pose, le lacune culturali, così facendo ha creato veri e propri personaggi e moltiplicato l’interesse per il reality di cui volevano solo fare la parodia. La cosa è ancora più evidente nella ultima edizione del programma. Il Grande Fratello ha perso per strada i giovani che dovrebbero essere il proprio target di riferimento, seminando il panico tra gli autori dei programmi e gli investitori pubblicitari. Di qui la grande operazione di restyling che l’ha colpito. Via Barbara D’Urso, ecco la giovane e prorompente ex Iena Marcuzzi. Si è abbassata l’età dei concorrenti, si è privilegiata l’avvenenza, si è puntato sul multiculturale. L’operazione sembra essere riuscita, tant’è che ora la metà degli spettatori dello show sono compresi tra i 25 e i 54 anni. E a questo riposizionamento non sono estranei quelli della Gialappa’s, bravi a offrire in dono alla trasmissione di Canale 5 il pubblico dei ragazzi, che spesso cominciano a vedere il reality solo dopo averne vista la parodia stuzzicante fatta dai tre di Italia uno. Ma essere cinghia di trasmissione del reality principe della tv non dovrebbe costituire una cosa di cui menare vanto per chi si è costruito la solida fama di smaschera- vip.

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