Il magico mondo di Federico Fellini
Ci sono gli esseri reali e le creature della fantasia. C’è anche tutto quel mondo di ribalte sgangherate, di soubrette, capocomici, imitatori, proprio come in Luci del varietà, film d’esordio del grande regista riminese, dove si narra la storia di una goffa provinciale alle prese col suo sogno di diventare una stella del varietà. C’è il ritmo incalzante e trascinante come ne La dolce vita, arricchito da incursioni di trampoli, danza aerea, giocoleria e ruote acrobatiche. Ma è soprattutto alla kermesse del film 8 ½ – quell’helzapopping intellettuale e psicologico, qui attraversato da una visione amorevole di tenerezza e leggerezza – che rimanda Felliniana – Omaggio a Fellini, della compagnia Artemis Danza: un grande avanspettacolo declinato in danza, un susseguirsi di coreografie raffinate e poetiche, divertenti e nostalgiche, con tutte le figure di stralunate bizzarrie riesumate da un album cinematografico arricchito di fantasia. Quella che caratterizza l’estro artistico di Monica Casadei. Anche qui, nel mettere in scena un poderoso affresco dell’universo felliniano, la coreografa emiliana lo costella di stupore e allegrezza, di magnificenza e semplicità allo stesso tempo, con tutta quell’umanità patetica e buffonesca presente nei film del regista e tutto quel gusto felliniano dell’osservazione minuta e il piacere nel descrivere i personaggi piccoli e grandi.
Ideato per il centenario della nascita di Federico Fellini, lo spettacolo avrebbe dovuto debuttare dal vivo a chiusura delle celebrazioni in onore del Maestro, ma che le restrizioni sullo spettacolo dal vivo, imposte dall’emergenza sanitaria tutt’ora in corso, hanno reso inattuabile. A rendere ora possibile la visione è il progetto di ATER Fondazione “Palcoscenici in streaming” sulla piattaforma www.teatrinellarete.it, che andrà in onda il 20 gennaio, alle ore 21, dal Teatro Galli di Rimini (disponibile online fino al 27 gennaio).
Dalla nebbia iniziale della Romagna di Amarcord da dove emergono i personaggi, in un continuo alternarsi di quadri si trascolora dal sogno al mondo reale dove, dentro un trionfo di costumi (di Daniela Usai) dalle fogge più varie, tutto prende vita: dal valzer di Ginger e Fred alle figure e ai numeri del circo; dal paparazzo sui trampoli che insegue con la sua macchina fotografica il brulicare della ‘Dolce vita’ romana, alla sua trasformazione, con frusta in mano, nel forzuto Zampanò di Gelsomina; e via via l’affollata vita racchiusa in alcune delle pellicole felliniane che Casadei e i suoi danzatori ci restituiscono in una rutilante coralità di movimento, di euforiche, frizzanti e virtuosistiche coreografie accompagnate dalle indimenticabili musiche di Nino Rota.
Un mosaico sfaccettato, scanzonato e malinconico, che fa di questo spettacolo un manifesto poetico del grande regista. «Felliniana vive delle gioie e delle speranze dei clown – scrive Monica Casadei -, delle confidenze della Gradisca, delle voci e dei dialoghi tratti dai film, del profumo della dolce vita, dei mille colori del circo e della potenza poetica di Nino Rota.
Un respiro felliniano ha avvolto il concepimento della creazione che parte con un inizio rarefatto, intimista, filosofico, si dirige nel realismo surreale per poi scivolare calorosamente nel mondo magico, folle ed estremo del circo. Un popolo danzante, un grande teatro dell’illusione, umano, poetico e ironico. Un’idea di mondo dove la diversità è ricchezza, dove la poesia è nutrimento e dove tutti gli esseri umani, con le loro fragilità e divergenze possono sentirsi liberi, benvoluti perché per ognuno di loro il grande Maestro ha disegnato un posto nella giostra della vita».