Magia di un quadro

Durante una festa, abbiamo notato nei bambini un certo egoismo; non volevano condividere la torta con un operaio che si trovava in casa. A volte mi sembrano più ragionevoli i bambini di culture diverse, i figli di immigrati. Due nonni - Ravenna

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Durante un viaggio in Kenia, siamo stati colpiti da un grande dipinto in una sala congressi di Nairobi. Quell’opera d’arte attira gli occhi, il cuore e apre la mente. Ad un primo sguardo noti i movimenti dei personaggi, i colori ben armonizzati, ma poi entri in un’atmosfera di pace, sperimenti la nostalgia per valori che noi europei abbiamo smarrito. In basso vediamo un giovane padre che, attraverso il gioco, costruisce legami e trasmette valori.

Nel cortile comune un vecchio, attorniato da giovani e ragazzi, racconta verità antiche per consegnarle alle future generazioni. Al centro una scena campestre: gente che non ha paura di piegare la schiena per coltivare la terra e condividerne i frutti. In secondo piano un gruppo di persone, attraverso la danza, sottolinea l’ubuntu, valore sconosciuto nei Paesi occidentali: «Io sono felice grazie anche agli altri. Se tutti stanno bene, sto bene anch’io, anzi sto meglio». È un ritornello che gli africani ripetono senza parole, ma con la loro testimonianza. Continuate dunque anche voi, senza scoraggiarvi, a testimoniare ai nipoti quanto sia importante, per il benessere personale, l’apertura agli altri. Noi occidentali dobbiamo imparare a trasmettere questi valori nella normalità della vita: un gioco insieme, un pranzo comune, un racconto possono diventare un’occasione più potente di tante parole.

spaziofamiglia@cittanuova.it

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