Maggioranze assolute e dubbi di costituzionalità
Il cosiddetto “Italicum”, cioè la proposta di legge elettorale condivisa dal leader del Partito Democratico e da quello di Forza italia, depositata in Parlamento, prevede, in caso di ballottaggio tra le due liste o coalizioni che hanno ottenuto al primo turno il maggior numero di voti, che alla lista o coalizione che vince al ballottaggio sia assegnata la quota di 327 seggi (cioè la maggioranza assoluta alla Camera). A tutti gli altri partiti sono aggiudicati i restanti 290 seggi.
Quindi, mentre al primo turno, per lucrare il premio di maggioranza, viene richiesto almeno di superare il 35 per cento, per il ballottaggio non è prevista alcuna soglia minima. Mi sembra che qui possa annidarsi un vizio di incostituzionalità per evidente sproporzione del premio di maggioranza rispetto ai voti ottenuti.
Può verificarsi, ad esempio, che due partiti vadano al ballottaggio dopo aver ottenuto, al primo turno, rispettivamente il 27 e il 26 per cento dei voti di tutto l'elettorato. Chi vince il ballottaggio, secondo la proposta di legge, ottiene in tal modo oltre il 50 per cento dei seggi: una minoranza politica nel Paese avrebbe la maggioranza assoluta nel Parlamento.