Madre Teresa: emblema del Cristianesimo in India
Come accennavamo qualche giorno addietro, non succede spesso che una notizia del mondo cristiano, cattolico in particolare, occupi la prima pagina di un giornale o di una rivista del sub-continente. Ma Madre Teresa è stata, quando era ancora in vita, e continua ad esserlo a quasi vent’anni dalla sua scomparsa, l’emblema del cristianesimo nell’immenso sub-continente indiano.
Persino il Primo ministro Narendra Modi, da oltre due anni alla guida della più grande democrazia del mondo, rappresentante di un governo della destra nazionalista e del fondamentalismo indù, ha dichiarato che la santità di Madre Teresa è un momento memorabile di cui l’India è orgogliosa. Modi si trova in Cina per la riunione del G20, ma non ha mancato di ricordare la suora macedone-albanese nel suo tradizionale intervento mensile alla radio. «Come indiani – ha dichiarato – dobbiamo essere orgogliosi che Madre Teresa (a suo tempo insignita della Bharat Ratna, la più alta onorificenza prevista dalla Repubblica indiana) sia stata canonizzata. Ha dedicato la sua vita per migliorare le condizioni dei poveri. Era albanese e l’inglese non era la sua lingua, ma l’ha imparata per poter lavorare per i poveri».
Anche la delegazione inviata dal Primo ministro a presenziare la cerimonia in piazza San Pietro ha espresso soddisfazione per l’evento. L’on. Sushma Swaraj, ministro degli Esteri, donna da decenni impegnata nella politica indiana, nota per la sua affiliazione al partito fondamentalista indù (Bharatya Janata Party), ha guidato una nutrita rappresentanza indiana, composta, fra l’altro, dal Primo ministro dello Stato di Delhi, la capitale, e da quello del Bengala, dove Madre Teresa ha vissuto tutta la sua esistenza indiana. Entrambi rappresentano a modo loro l’uomo qualunque dell’India, ben distinto dal fondamentalismo che governa attualmente il Paese. Arvind Kejriwal, Primo ministro dello Stato locale di Delhi, è infatti a capo di un partito relativamente nuovo, l’Am Admi Party, formatosi negli anni scorsi in nome dell’onestà e contro la corruzione che dilaga nel Paese asiatico. Ha avuto un successo improvviso ed ha riportato notevoli successi elettorali sia a livello locale che nazionale, sebbene completamente privo di esperienza politica.
Altro esponente di spicco nella delegazione indiana alla manifestazione in piazza San Pietro è l’on. Mamata Banerjee. La piccola donna bengalese ha sempre incarnato, in un certo modo, gli ideali di sobrietà e semplicità di vita della gente del suo Stato. Dotata di spirito indomito ha combattuto varie battaglie elettorali e socio-politiche, riuscendo a sconfiggere per la prima volta in più di trent’anni il partito comunità CPM (I) che governava lo Stato di Kolkata da vari decenni. La Banerjee, spesso apostrofata come la "tigre del Bengala" per il suo spirito combattivo e per il suo impegno per i poveri ricorda in certo modo la figura della nuova santa. Di bassa statura è nota per camminare nella metropoli indiana fra la gente, proprio come faceva la Madre. Nei giorni scorsa è stata vista fare lo stesso per le vie di una Roma super affollata. La Banerjee veste, fra l’altro, i tipici sari del Bengala senza mai ostentare il minimo accenno di sfarzo e ricercatezza. La sua presenza è stata motivo di soddisfazione e apprezzamento anche da parte della numerosissima delegazione dell’episcopato indiano.
I quotidiani hanno, poi, dato rilievo alla celebrazione che ha avuto luogo alla Casa Madre, Mother House, come è semplicemente chiamata la casa dove Madre Teresa è sepolta, all'indirizzo che tutti a Kolkata conoscono: 54 A, AJC Bose Road. Decine di Missionarie della carità si sono riunite nella semplicissima sala del centro mondiale della congregazione per assistere alla cerimonia, fra entusiasmo, commozione, applausi e lacrime, notano i giornalisti. La Mother House era stata addobbata a festa, sia pure nel tipico stile di sobrietà e smplicità che la Madre aveva da sempre insegnato alle donne e uomini che la seguono. Varie foto della fondatrice erano apparse nei giorni scorsi sui muri della casa e, in particolare, una simile a quella apparsa ieri in piazza San Pietro era stata appesa su una delle pareti più visibile del centro mondiale delle Missionarie della carità.
Non sono mancati momenti di celebrazione con le autorità locali. Il comune di Kolkata (Kolkata Municipal Corporation), infatti, ha organizzato un evento pubblico all’esterno della Mother House, al quale sono intervenute anche alcune delle suore della congregazione fondata dalla nuova santa. Le celebrazioni a Kolkata hanno vista una notevole partecipazione di persone di diverse parti dell’India, appartenenti a diverse religioni, e vari turisti provenienti dall’estero.