Macron: ecco le proposte per rinnovare l’Europa

Il presidente francese ha scritto ai cittadini dell'Unione europea evocando un rilancio del progetto comune basato su libertà, protezione e progresso. Tra le proposte, la creazione di un’Agenzia europea per la protezione delle democrazie e di una banca europea del clima e apre alla possibilità di modificare i trattati.

Sembrerebbe proprio che la campagna elettorale delle elezioni europee sia iniziata. Il presidente francese ha scritto una lettera aperta, in 28 lingue, indirizzata a tutti i cittadini europei, nella quale espone le sue idee per un rinascimento europeo, articolate attorno a tre temi: libertà, protezione e progresso. Emmanuel Macron chiede proprio ai cittadini europei di «decidere se l’Europa e i valori del progresso che essa incarna siano più di un semplice episodio passeggero della storia».

Il premier francese richiama i rischi della retorica della sovranità nazionale, ribadendo che un’Europa unita, garanzia di pace, prosperità e libertà è nell’interesse di tutti. Oggigiorno, nessun Paese può muoversi individualmente sullo scacchiere internazionale autonomamente ed in modo efficace, competendo con potenze come gli Stati Uniti o la Cina e con giganti digitali come Google o Microsoft. Macron richiama alcuni successi dell’Unione europea (UE), innanzitutto l’euro, un elemento di forza e protezione; ma anche i progetti europei, che hanno migliorato le infrastrutture sul continente, e Internet veloce, volano di sviluppo economico e sociale.

Proprio lo sviluppo di Internet e delle nuove tecnologie impone di pensare a nuove forme di protezione delle nostre democrazie. Pertanto Macron propone di creare un’Agenzia europea per la protezione delle democrazie, che fornisca a ciascuno Stato membro degli esperti che proteggano il proprio processo elettorale dagli attacchi informatici e dalla manipolazione. Questi attacchi possono provenire da Paesi stranieri e, quindi, sarebbe necessario proibire il finanziamento dei partiti politici europei da parte di potenze straniere. Allo stesso tempo, bisognerebbe avere regole che contrastino l’incitamento all’odio e alla violenza su Internet, mentre i giganti digitali dovrebbero sottostare ad una supervisione europea e, soprattutto, pagare le imposte.

La sicurezza continua essere al centro dei pensieri di Macron. Infatti, egli propone di ripensare lo spazio Schengen, dove tutti quelli che intendono farne parte dovrebbero rispettare gli obblighi di responsabilità, con severi controlli alle frontiere, e di solidarietà, definendo una politica di asilo uniforme per tutti gli Stati membri. Per questo, sarebbe necessario stabilire una forza di frontiera comune e un ufficio europeo per l’asilo.

Le questioni legate alla difesa rivestono un ruolo importante nel messaggio di Macron, laddove egli ritiene che la difesa europea vada implementata in sinergia con la NATO e gli altri alleati, arrivando a proporre la creazione di un consiglio di sicurezza europeo, associando il Regno Unito.

Restando nell’ambito geopolitico, Macron ritiene che sia giunto il tempo di ridiscutere le regole europee della concorrenza, per proteggere i nostri prodotti, così come stanno facendo Stati Uniti e Cina, puntando su norme ambientali, protezione dei dati personali e equo pagamento delle tasse.

European flag with euro coinsGli aspetti sociali non sono da trascurare, puntando a stabilire un salario minimo garantito europeo, salvaguardando nel contempo l’accesso all’occupazione e definendo degli incentivi per il lavoro, nel solco del pilastro europeo dei diritti sociali.

L’ambiente dovrebbe essere una priorità per l’UE, puntando all’obiettivo di eliminare le emissioni di carbonio entro il 2050 e dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2025, ed auspicando la creazione di una banca europea del clima, per finanziare la transizione ecologica, ed una forza europea di sicurezza alimentare per migliorare i controlli e per contrastare l’influenza delle lobby sull’ambiente e sulla salute.

Il presidente francese propone un’iniziativa concreta per discutere le proposte politiche per il rinascimento dell’Europa: la convocazione, entro la fine dell’anno, di una conferenza per l’Europa con i rappresentanti delle istituzioni europee e degli Stati membri, dove, eventualmente, modificare i trattati. La conferenza dovrebbe vedere il coinvolgimento di gruppi di cittadini, accademici, rappresentanti del mondo degli affari e del lavoro, leader religiosi e spirituali. Questa ipotesi segue il modello attuato in Francia per approcciare il fenomeno dei gilet gialli.

La lettera di Macron manifesta, del resto, quel doppio volto di cui ha già parlato Michele Zanzucchi: «quello più umanista e umanitario dell’uomo di cultura […] e quello più tecnocratico e a tratti persino cinico dell’uomo politico». Indubbiamente, Macron continua a volersi ergere quale leader europeo e a volerlo fare, ovviamente, nel campo degli europeisti. Ci riuscirà? La sua lettera aperta è stata accolta da alcuni con entusiasmo, da altri con una certa indifferenza, e da altri ancora con irritazione; qualcuno la considera uno strumento per la propria campagna elettorale in vista delle europee.

Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ritiene che la lettera di Macron rappresenti un «importante contributo al dibattito europeo» e dimostri «il suo fermo impegno a identificare e rispondere alle sfide europee».

Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, sostiene «totalmente questo modo di pensare», apprezza il riferimento alla «libertà democratica, quella di scegliere i nostri governanti», e sottoline l’esigenza di contrastare le «forze esterne antieuropee» che desiderano influenzare le elezioni.

Freddezza, se non irritazione, traspare dalle parole del portavoce di Angela Merkel, che con il Trattato di Aquisgrana firmato recentemente sembrava voler porre la Germania e la Francia alla guida del processo di integrazione europeo: «Il governo federale sostiene la discussione sulla costruzione europea», laddove è «importante che le forze europee presentino le proprie idee alla vigilia delle elezioni di maggio».

Comunque, iniziative come quella di Macron dimostrano un fermento che potrebbe portare alla creazione di uno spazio politico europeo, cioè uno spazio che veda un’opinione pubblica che discute di questioni europee trasversali agli Stati membri ma che, di fatto, abbiano degli impatti anche nell’ambito interno.

 

 

 

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