L’uomo dei sogni
La visione sconsolata della vita nell'ultimo film di Woody Allen
L’ultimo film di Woody Allen dimostra come a 75 anni il regista americano si stia misurando con una visione della vita abbastanza sconsolata. Non è una novità. Allen ha sempre riso amaro nei suoi film. Questa volta però mancano spesso il ritmo scoppiettante, le battute icastiche, ciniche se si vuole, ma anche divertenti. “Tutto nel mondo è burla”, finiva masticando duro Verdi a 80 anni nel Falstaff, sulla scia scespiriana. “Tutto è illusione e inganno”, ammette Allen. Così Alfie (Anthony Hopkins), angosciato per la vecchiaia e la morte, decide di ringiovanirsi lasciando Helena (Gemma Jones), sua moglie da quarant’anni per mettersi con una ragazzina che gli divora le finanze e ovviamente lo tradisce. La povera Helena si rivolge ad una chiromante, Christal (un nome che è un programma) che le infonde tranquillità in cambio di soldi e le offre consigli di cui lei si fida ciecamente e irrazionalmente. Naturalmente, Cristal è furba tanto quanto Helena è sciocca.
Ma il raggiro funziona. Ne vengono coinvolti anche altri personaggi: Roy, scrittore in crisi di ispirazione, sposato con Sally (Naomi Watts) figlia di Helena, che lo mantiene, e che ogni sera guarda dalla finestra un’avvenente chitarrista. Si piacciono , si separano entrambi, lui dalla moglie e lei dal fidanzato, illudendosi di amarsi.
Ma nessuno è davvero felice. Alfie alla fine tenta di ritornare dalla moglie, ma lei ha trovato uno spasimante che crede nella reincarnazione: altro inganno della vita. Insomma, nel mondo c’è una gran confusione: tutti ingannano tutti, ognuno si illude di poter essere felice. Chi se la gode è la maga Cristal che approfitta della dabbenaggine umana, a ragion veduta.
Ma è davvero una magra consolazione per chi cerca qualcosa di più.